(di Gianni Catella)

(ANSA) – ROMA, 20 FEB – Assassinata a colpi di pistola da un fanatico islamico mentre partecipava ad una riunione di attivisti del suo partito: cosi’ e’ morta Zilla Huma Usman, 35 anni, giovane ministro degli affari sociali della provincia pachistana del Punjab, rea di non indossare il velo e di fare propaganda per l’emancipazione femminile. E’ accaduto stamane a Gujranwala, 250 km a est di Islamabad. Muhammad Sarwar, un muratore di 40 anni conosciuto in ambito locale per aver aggredito in passato alcune donne alle quali rimproverava un comportamento ‘immorale’, ha fatto irruzione nel luogo in cui la titolare del dicastero si stava intrattenendo con i suoi collaboratori, ha estratto una pistola e ha sparato, colpendola alla testa. Zilla Huma Usman e’ morta mentre la stavano trasportando all’ospedale di Lahore, il capoluogo del Punjab. Il responsabile dell’attentato e’ stato definito dalla polizia ”un fanatico isolato”, che avrebbe agito per motivazioni personali. “L’ha uccisa perché non rispettava il codice di abbigliamento islamico e faceva propaganda per l’emancipazione delle donne”, ha affermato il responsabile della polizia locale Nasir Ahmad, ma il ministro della giustizia della stessa provincia, Raja Basharat, ha sottolineato che l’uomo era stato implicato in sei casi di omicidio di donne ‘immorali’, fra cui alcune prostitute, ma sempre rilasciato per mancanza di prove. Secondo Basharat l’omicida ha agito perche’, al pari di altri fondamentalisti pachistani, ritiene che ”le donne non devono occuparsi di politica, ne’ tantomeno svolgere mansioni
governative”. Eletta in Punjab dall’ottobre del 2002, Zilla Huma Usman faceva parte della Lega musulmana del Pakistan, il partito del presidente in carica, il generale Pervez Musharraf, ed era un’accanita sostenitrice della cosiddetta ”moderazione illuminata”, la politica portata avanti negli ultimi tempi dal capo dello stato, destinata a contrastare l’estremismo islamico e garantire maggiori diritti alle donne. Zilla Huma Usman si era battuta per l’approvazione di una legge che tende ad eliminare la tradizione secolare di dare in spose le donne per placare le dispute familiari e della pratica di togliere alla moglie la sua parte dell’eredita’ familiare. Musharraf, che afferma di puntare sulle donne per combattere l’integralismo islamico, si e’ impegnato ad andare avanti con le riforme a loro favore dopo l’adozione, lo scorso novembre, di una norma che penalizza lo stupro, nonostante le aspre proteste da parte dei movimenti islamici piu’ conservatori. Il presidente, che si proclama filo-occidentale e al contempo difensore dei ‘veri valori dell’islam’, ha anche in programma la riforma della normativa contro la blasfemia, ma intanto in Pakistan continua ad essere in vigore la legge islamica, introdotta nel paese nel 1979, e specialmente nelle province occidentali, al confine con l’Afghanistan, e’ forte la presenza di gruppi fondamentalisti che fanno causa comune con i taleban, battuti ma non eliminati dall’intervento militare americano iniziato nell’ottobre del 2001. In queste zone tribali dove l’intelligence Usa ritiene abbiano asilo i capi taleban e forse lo stesso Osama bin Laden, e’ avvenuta cinque giorni fa l’uccisione del dottor Abdul Ghani Khan, un alto funzionario del servizio sanitario nazionale pachistano impegnato nei programmi di vaccinazioni anti-polio. Il dottor Khan e’ stato ucciso da una bomba comandata a distanza dopo che aveva concluso un incontro con alcuni anziani capi clan, per convincerli a porre fine al loro boicottaggio della campagna anti-polio. Alcune tribu’ dell’area si oppongono infatti alle vaccinazioni in quanto ritengono che facciano parte di un complotto statunitense per ridurre i tassi di fertilita’ e di riproduzione della popolazione locale.

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