(ANSA) – ROMA, 1 GIU – Saranno circa 250 le donne soldato che sfileranno domani, in via dei Fori Imperiali, per la parata del 2 giugno. Meno dell’anno scorso, quando erano state 360, ma il taglio e’ proporzionale a quello dei partecipanti, il cui numero e’ stato ridotto per ragioni organizzative ed anche perche’ i mezzi sono aumentati. Ma quello che e’ certo e’ che negli ultimi quattro anni, da quando cioe’ le caserme si sono tinte di rosa, il numero delle donne con le stellette continua a salire. Lentamente, perche’ adattare le infrastrutture non e’ sempre un lavoro da poco, ma sale. Gli ultimi dati disponibili, aggiornati al 31 gennaio 2004, dicono che le donne in servizio sono 1.736 nelle quattro Forze armate. Concentrate soprattutto nell’ Esercito (1.042), seguito da Marina (335), Aeronautica (165) e Carabinieri (194). Il numero ha avuto delle oscillazioni negli anni. Dalle 369 soldatesse in servizio nel 2000 c’e’ stata l’impennata dell’anno successivo, con 621; quindi 522 nel 2002 ed un calo nel 2003, quando non sono state arruolate volontarie di truppa e il numero e’ sceso a 224 unita’. Le donne che aspirano a mettere la divisa, dicono le statistiche, sono sempre numerose. Il picco di domande c’e’ stato ovviamente nel 2000, l’anno della svolta al femminile delle Forze armate. Basti pensare che per le varie Accademie le domande furono 22.797, piu’ di quelle degli uomini, per soli 118 posti a concorso. Il calo e’ stato drastico fin dall’anno successivo, quando le domande furono solo 4.506, piu’ o meno le stesse di quelle del 2003 (4.615). Si puo’ definire costante anche il numero delle aspiranti ufficiali a nomina diretta (1.574 nel 2000 e 944 nel 2003, ma per un numero di posti a disposizione inferiore) e sempre elevato quello delle marescialle: nel 2001, l’anno in cui c’e’ stato il primo concorso, le domande furono 18.725 per 206 posti; 15.386 nel
2002 per 146 posti e 15.769 l’anno scorso, per 136 posti a disposizione. E le volontarie in ferma breve? Le aspiranti sono sempre tante: 1.351 nel 2000 (i posti erano 233); 2.243 nel 2001 (810), 1.266 nel 2002 (1.050). Complessivamente, il numero delle domande presentate dalle donne che puntano ad una carriera in divisa e’ stato ogni anno superiore a 21.000, per qualche centinaio di posti a disposizione: 25.722 nel 2000 (per 500 posti a concorso); 26.570 nel 2001 (1.253); 21.965 nel 2002 (1.500) e 21.328 l’anno scorso (295), una circostanza che fa dire ai tecnici della Difesa di
non temere un calo di appeal da parte del gentil sesso. Peraltro, la selezione e’ sempre molto rigida e alle donne non vengono concessi sconti: dei 500 posti complessivamente a disposizione nel 2000 ne sono stati coperti 369; dei 1.253 dell’anno successivo 621 e dei 1.500 del 2002 solo 522. Molto meglio l’anno scorso: solo 295 posti a disposizione e 224 quelli coperti. Ma che lavoro svolgono le donne in divisa? Ormai quasi tutti: ci sono paracadutiste e pilote, ad esempio, anche se mancano ancora donne nelle Forze speciali o all’interno dei sommergibili, dove gli ambienti sono troppo ristretti per una vita promiscua. Sul totale, le volontarie in ferma breve sono le piu’ numerose: 887. Le marescialle 119 e le aspiranti 265, gli allievi ufficiali nelle Accademie 260, le ufficiali in nomina diretta 123 e quelle in ferma prefissata 30. Solo 5, invece, le ufficiali pilote di complemento.
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