Le dimissioni dopo il “no” della maggioranza alle quote rosa in giunta
di Giuseppe Rossi
MERANO. Naufraga il progetto di introdurre nello statuto comunale le quote rosa. Ieri in consiglio comunale la proposta della commissione pari opportunità è stata ritirata e per protesta le donne hanno rassegnato le dimissioni dall’organismo. A far scattare la durissima reazione delle 9 rappresentanti della commissione pari opportunità è stata la presentazione da parte del sindaco di 4 emendamenti che, di fatto (con un’eccezione), stravolgono il lavoro di mediazione portato avanti per 9 mesi dall’organismo istituzionale.
Stralcio del concetto di “adeguata rappresentanza” negli organismi politici, no alla rotazione a metà legislatura tra generi sulla poltrona di presidente del consiglio, no all’adeguata rappresentanza di genere in giunta. È stata la presidente della commissione Vanda Carbone (Pd) a prendere la parola per prima dopo l’interruzione della seduta.
«Non ci stiamo signor sindaco – ha detto – al giochetto poco onorevole messo in piedi per stravolgere la nostra proposta. A questo punto ritiriamo la nostra proposta e dopo il tentativo di vanificare il pacchetto di proposte da noi presentato presento le mie dimissioni dalla commissione, che è stata snaturata e svilita. Invito l’assessore Siebenförcher a restituire al sindaco la delega sulle pari opportunità e le colleghe consigliere a dimettersi pure loro dalla commissione».
Pronto e immediato il consenso delle altre consigliere comunali. Cristina Kury, Claudia Benedetti, Patrizia Orio, Daniela Rossi e Angelika Margesin hanno seguito l’esempio di Vanda Carbone, denunciando la sorda ottusità della maggioranza e lasciando l’incarico e con questo il Comune senza una commissione pari opportunità. Nel corso del pomeriggio sindaco, vice e segretari dei partiti di maggioranza avevano tentato di spiegare in una conferenza stampa le tesi della coalizione.
«Stiamo aspettando la legge regionale – avevano detto Günther Januth, Giorgio Balzarini, Andrea Casolari e Toni Gögele – che sarà pronta tra 6 mesi. Accogliendo parte delle richieste della commissione, come la presenza di un terzo per ciascun genere nei cda e nelle candidature tecniche della commissione edilizia, facciamo un passo in avanti di buonsenso anticipando i tempi. La commissione ha voluto forzare la mano cercando lo scontro a tutti i costi». Fuori dal coro nel pomeriggio la posizione di Rita Mattei, coordinatrice della Lega meranese.
«È il concetto delle quote rosa ad essere sbagliato – aveva detto nel pomeriggio Mattei – perché non si occupa un posto solo in base al genere. Servono merito, competenza e democrazia. Le donne capaci non hanno bisogno di questo aiuto». Ma il tema quote rosa è destinato a non finire. Visto che all’ordine del giorno del consiglio c’è ancora la delibera di modifica dello statuto proposta dalla giunta, di quote rosa si parlerà stasera.
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