Doppia preferenza di genere e reddito di libertà per le donne maltrattate

spd - PARI 
 OPPORTUNITA': "LE ITALIANE STANNO PERDENDO DIRITTI"

Doppia preferenza di genere e reddito di libertà per le donne maltrattate. Non solo parole, ma due leggi approvate dal Consiglio regionale della Sardegna. E per premiare le due iniziative, per la prima volta dopo tanti anni a Roma, Cagliari è stata scelta come sede della Conferenza nazionale delle presidenti delle Commissioni regionali Pari opportunità. Presenti Toscana, Piemonte, Basilicata, Emilia Romagna. E naturalmente Sardegna. Tema della giornata: “Democrazia paritaria, riflessioni e strumenti per l’uguaglianza”.
“La Sardegna in questo passaggio dà una mano all’Italia tutta -dice la presidente della Conferenza nazionale Roberta Mori, a capo anche della commissione dell’Emilia Romagna- Un contributo essenziale frutto di una convergenza politica che credo debba essere di esempio per tutte quelle Regioni che non hanno ancora la doppia preferenza di genere”. Ma c’è ancora molto da fare nel nostro Paese. Mori ha infatti parlato di una forte preoccupazione per l’arretramento della condizione femminile su autonomia economica e diritti acquisiti, violenze subite, irrilevanza in termini di condizionamento dell’agenda politica. Un avvertimento.
“Le proposte contenute nel disegno di legge Pillon richiedono una riflessione ben più ampia e approfondita -sottolinea la presidente- poiché rischiano di minare lo sviluppo armonico di bambine e bambini figli di coppie separate, aggravare i costi della separazione, compresi quelli immateriali per il coniuge più debole, ignorare una realtà discriminatoria per le donne”. Da qui l’appello ai rappresentanti del Governo e del Parlamento per “un confronto pubblico concreto con le donne e per le donne, preliminare a qualunque modifica di norme o conquiste di equità sociale”. Ora in Sardegna si guarda al voto delle regionali di febbraio. Gabriella Murgia, presidente della commissione regionale, spiega: “Grazie alla legge sulla doppia preferenza le donne possono mettersi in gioco fin dalle prossime elezioni. L’auspicio è che ci siano molte candidate, valide e competenti.

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