Il 3 novembre è stato “l’Equal pay day”, la data mobile istituita dall’Unione Europea per segnare l’inizio del divario retributivo tra lavoratori e lavoratrici. Barbaresi (Cgil): “Superiamo le differenze con la contrattazione”
In Europa, le donne guadagnano in media il 16,2% in meno rispetto ai loro colleghi maschi: dunque, è come se dal 3 novembre a fine anno le donne lavorassero gratis. È l’Equal pay day, la data “mobile” istituita dall’Unione Europea per segnare l’inizio del divario retributivo tra lavoratori e lavoratrici. E anche in Italia, nonostante siano passati oltre 40 anni dalla legge 903/77 sulla parità tra uomini e donne sul lavoro, le diseguaglianze di genere ci sono e sono ancora marcate: nei livelli di inquadramento, nei percorsi di avanzamento di carriera e soprattutto nelle retribuzioni.
Ma cosa succede nelle Marche? Le lavoratrici marchigiane, oltre ad avere retribuzioni piuttosto inferiori alla media nazionale (1.700 euro lordi annui in meno), percepiscono in media 7.100 euro lordi annui meno degli uomini. Le retribuzioni medie lorde annue percepite nelle Marche sono pari a 19.422 euro, ma sono significative le differenze retributive di genere: le retribuzioni medie lorde annue dei lavoratori ammontano a 22.583 euro, a fronte dei 15.454 euro delle lavoratrici: quest’ultime, dunque percepiscono 7.129 euro meno dei loro colleghi maschi, pari a -31,6%.
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