Dal 24 Giugno al 25 ottobre 2009 al Casino dei principi di Villa Torlonia a Roma

Prima di essere un fenomeno, Pasquarosa è una scoperta. Pasquarosa? Ma chi è? Pasquarosa nasce ad Anticoli Corrado nel 1896 e muore a Camaiore nel 1973. Poverissima, giovanissima e bellissima giunge a Roma per lavorare come modella. Qui entra in contatto con diversi pittori e scultori tra i quali Nino Bertoletti al quale si lega sentimentalmente fino a stabilirsi con lui in uno studio a Villa Strohl-fern dove inizia a dipingere. La sua grande fortuna è stata quella di aver incontrato noti intellettuali e personaggi del mondo dell’arte dell’epoca compresa tra i due conflitti mondiali ed oltre quali Renato Guttuso, Giorgio de Chirico, Luigi Pirandello, Emilio Cecchi, Massimo Bontempelli e di aver saputo trarre da tali frequentazioni elementi di approfondimento e di riflessione che la porteranno ad occuparsi di pittura.
La mostra su Pasquarosa, ospitata a Villa Torlonia, nel Casino dei Principi, è la prima mostra pubblica a Roma dedicata alla pittrice della quale sono presenti quaranta opere, alcune delle quali inedite, provenienti da collezioni pubbliche e private oltre che dall’Archivio Nino e Pasquarosa Bertoletti di Roma. Sono presenti, accanto a testimonianze documentarie e iconografiche, anche dipinti e prove grafiche di Nino Bertoletti aventi come soggetto Pasquarosa. In essi l’immagine romantica che l’artista trasmette della moglie è quella d’una donna pacata, serena, una rosa tra le mani. Spesso è dipinta col capo chino in atteggiamento pensoso o è rappresentata talvolta seduta, talvolta in piedi, talvolta con le mani conserte, in casa, tra gli affetti e gli oggetti quotidiani, la famiglia, i figli, il gatto, la teiera…
”Colori allineati in un candido pallottoliere, sospesi come grani di una fragrante collana”: così Toti Scialoja nel 1948 definisce la pittura di Pasquarosa e infatti i suoi tenui colori non sono mai né sgargianti né vistosi. Tra gli azzurri, i rossi ecc. emerge il colore giallo riflesso d’una gioiosa interiorità.
“E’ una vera gioia vedere opere di ambizione così semplice ma di una felicità così rara”, afferma ancora Renato Guttuso nel 1952. E infatti l’arte di Pasquarosa trae ispirazione essenzialmente da due temi: i fiori e le nature morte.

pasqua2 - PASQUAROSA, 
 UN FENOMENO DELL'ARTE NELLA ROMA DEL NOVECENTO pasqua1 - PASQUAROSA, 
 UN FENOMENO DELL'ARTE NELLA ROMA DEL NOVECENTO

Primule, garofani, camelie, gerani, ciclamini, giacinti, violette, calendule, anemoni spesso si adagiano su uno sfondo frequentemente giallo, indubbiamente il colore meno amato, ma di un giallo mai volgare, anzi tenue che arriva a ricoprire anche la metà o addirittura i tre quarti della superficie del quadro. Il giallo è un colore vivo, carico di luce e di allegria. E? suggestivo.
Le nature morte rimandano ad un interno casalingo lungamente osservato ed evocato sempre con toni innocenti e festosi: i giochi di carte, l’albero di Natale, il compagno e amico gatto, le brocche, la frutta, la teiera con la tazza oppure gli oggetti della toilette, le spazzole, lo specchio ecc. Si tratta di presenze vere mai scontate o superflue.
Seppure priva di qualsiasi formazione, il suo talento fu riconosciuto da tutti: alla fine degli anni Venti è chiamata a prendere parte alla Prima Sindacale Romana e, avvenimento raro per un’artista italiana in quel periodo, a tenere una mostra personale a Londra presso L’Arlington Gallery.

Fausta Genziana Le Piane

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