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 UNA TEORIA CRITICA DELLE FORME DI VITA. IL NUOVO PROGRAMMA FILOSOFICO 
 DI RAHEL JAEGGI

di Giorgio Fazio

Nel suo ultimo libro, Kritik von Lebensformen (Critica delle forme di vita), Rahel Jaeggi articola in forme più sostenute e strutturate il concetto di “forme di vita” e sottopone ad attenta critica il “neutralismo” etico della filosofia habermasiana e rawlsiana. Quel che si riaffaccia dunque è il tentativo di ripensare le forme dell’eticità moderna non disperdendone il cospicuo potenziale normativo.

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È possibile criticare, facendo uso di buone ragioni e di argomentazioni condivisibili, gli orientamenti di fondo, i valori e le corrispondenti pratiche sociali che fondano e strutturano una forma di vita umana? Sollevare la pretesa di dare indicazioni sulle questioni della condotta di vita, intervenendo nel delicato territorio delle domande relative alle identità: come vogliamo intenderci, chi siamo, chi vogliamo essere?
La risposta che le correnti più influenti della filosofia politica degli ultimi decenni hanno dato a queste domande è: no. E le ragioni che sono state avanzate per fondare questa risposta coincidono, in buona sostanza, con il richiamo a quella serie di principi che definiscono ciò che spesso un po’ enfaticamente si è soliti denominare il perimetro di valori irrinunciabili della modernità occidentale: il riconoscimento dell’autonomia pratica degli individui nel dare forma alle loro vite e il rispetto del pluralismo etico.

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