50 - PINA NUZZO, IN TRE MINUTI

Siena, 9 luglio 2011

sie2 - PINA NUZZO, IN TRE MINUTI

Questa piazza piena di donne chiede a tutte noi una promessa: trovare i tempi e i modi per costruire una rappresentazione collettiva nuova, coraggiosa che si apra alle diverse esperienze, senza cancellare i percorsi già fatti e i soggetti che ne sono protagonisti.
Costruire insieme è possibile, questa è la sfida che abbiamo di fronte. Cominciando a fare i conti con il potere, quello delle istituzioni, dei partiti e dei media e farlo con chiarezza, apertamente, in modo che le donne possano vedere che noi ci prendiamo questa responsabilità.
Va nominato anche il potere tra donne, accettando le capacità di una donna, o di alcune, e facendone un nostro punto di forza.
Solo mostrando che si sa stare su di sé induce una donna a pensare che può votare un’altra donna, qui oggi è stato detto che le donne non votano le altre, lo sento dire spesso, ma questa è una libertà che ci dobbiamo conquistare. Io penso che quando a una donna è consentito di proporsi abbia la competenza e, secondo me, più strumenti per essere votata dalle donne e dagli uomini.
Questo significa per noi dell’UDI 50E50: la possibilità di gareggiare alla pari nel rispetto delle differenze e non la garanzia di essere nominate per legge. Questo chiedono quelle 120.000 firme certificate depositate in Senato nel novembre del 2007 per una legge di iniziativa popolare. Molte delle donne qui presenti, singole e associazioni, si sono impegnate nella raccolta delle firme e aspettiamo tutte che qualcuno, QUALCUNA, se ne faccia carico. Oggi ho sentito più volte parlare del 50E50, che è ormai entrato nel linguaggio corrente, e della necessità che le donne siano ovunque si decide. Bene, alle donne di partito qui presenti chiedo che comincino ad esporsi pubblicamente. Gli strumenti ci sono già, si tratta di trovare finalmente il coraggio per aprire una vertenza con il proprio partito per aprire la strada alle altre donne con regole più dignitose per tutte e per tutti. Se lo faranno, noi dell’Udi, tutte noi, le sosterremo, saremo con loro.
Per chiudere. Se tantissime sono state le donne in piazza il 13 febbraio lo si deve anche al lavoro pregresso di diverse associazioni che da tanto tempo hanno avviato una lotta agli stereotipi di genere, penso alla Campagna Immagini amiche e alle sue molteplici iniziative. Realizzando l’evento del 13, Se non ora quando ha assunto un’egemonia e noi che siamo qui, come tante altre donne, la riconosciamo. E la misuriamo sulla pratica politica. Perché l’egemonia nella politica delle donne deve essere, secondo me, come la testimone di una staffetta, che passa di mano in mano, di riconoscimento in riconoscimento.

Categorizzato in: