di Gabriella Quattrini

La Poesia è un atto di Fede, una preghiera, un momento in cui il poeta anela congiungere l’anima e il pensiero con un mondo ideale, privo di catene che io chiamo “l’anticamera del Paradiso”.
Il Poeta rifiuta i padroni, le divise e tutti quegli ingranaggi burocratici che tendono ad appiattire la creatività e tarpare le ali alla Fantasia.
Il Poeta è filoso, alla continua ricerca di verità e certezze.
I suoi perché lo costringono, suo malgrado, ad orbitare in spazi sempre più congeniali a lui, ma a volte così stretti da costringerlo ad abbracciare la solitudine.
L’esigenza di voler dare un senso alla propria esistenza, lo fa apparire egocentrico, eccentrico, diverso.
Il Poeta volge spesso lo sguardo alle stelle, perché è dal cielo che cerca conferme di un amore metafisico che vada oltre la vita, quella vita che lui canta e deforma fino a sublimarla per amarla di più.
L’errore che molti fanno è considerare il poeta persona con la testa fra le nuvole, sdolcinato, poco costruttivo, mite, influenzabile.
Il Poeta è un guerriero sempre in conflitto con la stupidità e la violenza. Egli non usa la spada perché non è un sanguinario, ma con la penna e con questa cerca di cambiare il corso della storia.
Questo è il Poeta che io scrivo con la P maiuscola, come Libertà, Fede, Amore, Pensiero.
Molti scrivono versi, ma la Poesia, da sempre, la scrive il Poeta.

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