Il commento di Wanda Montanelli alla presentazione del rapporto Eurispes Italia 2006 non può che essere da me condiviso, coerentemente con la posizione assunta nell’intervento “La bocciatura delle quote rosa” (cfr.Idee e opinioni 2005) e nella successiva sottoscrizione dell’appello rivolto al Presidente della Repubblica, affinché sia rispettato il diritto delle donne di partecipare alla vita politica del Paese, con la ricchezza dei loro talenti e con la loro capacità di adattamento, più flessibile, per atavico esercizio.
Ciò che risulta oscuro a chi guarda le cose dall’esterno è come mai non c’è stata una risposta o, se c’è stata, come mai non è ufficialmente divulgata. Non depone bene per l’immagine di un Paese dover constatare la mancanza di continuità e di coerenza nelle cose. Le cose hanno un loro inizio, un loro sviluppo e dovrebbero avere una loro conclusione. Si conta forse sul potere dell’oblio? Si pensa forse che la gente, distratta da tante cose, non sia capace di seguire gli eventi? In Canada, purtroppo, si sorride spesso di queste cose, di questo male inguaribile e la visione che si ha del Bel Paese, da questo punto di vista non è positiva.
La terra di santi, di poeti e di navigatori dovrebbe diventare anche la terra che recupera la sua dignità politica, nella coerenza e nella continuità, nel rispetto della sua antica tradizione storica e culturale.
Toronto,27 gennaio 2006, Antonia Chimenti
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