(ANSA) – ROMA, 2 MAR – Alta, magra, giovane, bella, possibilmente perfetta, meglio se stupida. E’ ancora questa la donna che l’industria della comunicazione – dagli spot pubblicitari all’intrattenimento e oltre – vende e svende, in Italia piu’ che nel resto d’Europa. Contro questo stereotipo, duro da sradicare, il premio ‘iMMAGINI Amiche’ propone una donna normale, e valorizza quei messaggi ‘creativi’ che mostrano e valorizzano una donna cosi’. L’iniziativa, promossa dal Parlamento europeo e dall’Udi, in partenariato con il Dipartimento Pari Opportunita’ e con la Commissione europea, ha premiato – come ha sottolineato Clara Albani, direttrice dell’Ufficio Informazione di Roma del Parlamento europeo – la ”creativita’ socialmente responsabile” che ”aiuta anche le istituzioni ad avvicinarsi ai cittadini”. Milena Gabanelli e Geppi Cucciari per la televisione, Kinder Cereali per lo spot con Valentina Vezzali, Piazza Italia e l’Agenzia Diaframma Advertising per le affissioni, Amref per la pubblicita’ sulla stampa e l’Organizzazione Internazionale per le migrazioni per la pubblicita’ sul web, hanno ricevuto oggi il riconoscimento ‘Immagini Amiche’. ”Negli altri Paesi, ci crediate o no, negli spot ci sono donne normali”, ha detto Daniela Brancati, presidente del Premio. E tanto per essere chiara, ha spiegato: ”In Italia, quando un creativo e’ in crisi tira fuori la cosa piu’ facile: la donna nuda” e si giustifica dicendo che e’ una lettura ”ironica” della situazione. Ma di ironico c’e’ ben poco. E’ vero, invece, ha sottolineato Emilio Dalmonte, vicedirettore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, che questo tipo di ”disvalori contro i quali si batte il premio”, e che prima erano ”confinati in ambiti prettamente maschili”, hanno ”oggi inquinato tutta la societa”’ essenzialmente attraverso gli standard prevalenti nei media. L’impatto dell’ ”immagine ha una forte importanza”, ha rilevato Roberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento europeo, ”vogliamo essere normali, vogliamo allontanarci dagli stereotipi ed essere noi stesse”. Una banalita’? A guardare pubblicita’, giornali e televisioni sembra, invece, un obiettivo tutt’altro che dietro l’angolo.(ANSA GA 02-MAR-12 19:43)
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