Primo spazio di “ascolto e accoglienza” in Italia. In rete con psicologi, avvocati e Asl
Uno sportello di ascolto capace di attivare una rete di protezione per le vittime di violenze e abusi. E’ la prima volta in Italia che una procura della Repubblica crea uno spazio accogliente e, grazie ad un protocollo di intesa, chiama a collaborare la Asl, gli avvocati (attraverso la il Consiglio dell’Ordine e la Camera penale) e gli psicologi. E’ dal palazzo di giustizia di Tivoli che ieri, con la sigla dell’intesa, è partita una esperienza che punta a diventare un modello per combattere un fenomeno dalle dimensioni sempre più preoccupanti. L’iniziativa è stata presentata dal procuratore capo Francesco Menditto accanto al procuratore generale di Roma Giovanni Salvi, al generale Vittorio Tomasone (comandante della Scuola ufficiali dei carabinieri), al sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti e alla responsabile del centro contrasto pedopornografia della polizia postale, Annunziata Ciardi.
La sala per audizioni protette. Così, grazie alla collaborazione di Ikea, la prima fase del piano è stata quella di allestire una sala d’ascolto per vittime vulnerabili: una stanza-salotto accogliente, organizzata come uno spazio domestico, per le audizioni protette. Qui si svolgeranno, per esempio, gli incidenti probatori con una strumentazione tale – ha spiegato il sostituto procuratore Andrea Calice, in pool con i colleghi Stefania Stefanìa e Gabriele Iuzzolino per i casi di violenza – da garantire la raccolta genuina delle dichiarazioni, a tutela della vittima e dell’imputato”.
Dal 16 gennaio il centro di ascolto. La seconda fase è l’apertura di uno sportello informativo sempre all’interno della procura: ci saranno psicologi volontari ad accogliere, almeno tre volte a settimana, chi si presenta per chiedere informazioni e orientamento. A coordinare sarà l’esperta di psicologia giuridica Vera Cuzzocrea. E’ attraverso questi colloqui che, se necessario, si potranno attivare anche le altre istituzioni coinvolte nella rete. Inoltre il Consiglio dell’Ordine degli avvocati e la Camera penale non solo garantiranno un turno quotidiano di reperibilità a chiamata per fornire informazioni alle vittime, ma organizzeranno anche corsi di preparazione per assicurare la più ampia specializzazione nella materia.
Il coordinamento alla procura. Sarà la procura a coordinare il sistema. “Serve un lavoro di rete – ha spiegato il procuratore Capo Francesco Menditto, presentando il piano nella biblioteca del tribunale – per affrontare il tema criminale della violenza nei confronti di donne e bambini. Il senso è quello di far crescere l’attenzione verso reati che difficilmente emergono. E questo richiede una crescita culturale di tutto l’ambiente. La terza fase sarà quella della creazione di un tavolo interistituzionale per aggregare l’associazionismo”. Anche per il procuratore generale Giovanni Salvi “la capacità di prima accoglienza è fondamentale. E’ infatti difficile per la donna o per un genitore – ha aggiunto – denunciare violenze perché coinvolge aspetti emotivamente molto profondi”.
L’impegno della Asl. “E’ la rete dei servizi territoriali – ha spiegato il direttore generale della ASl 5, Vitaliano De Salazar – a supporto la vittima, attraverso un lavoro di equipe, che può garantire alla vittima un percorso di uscita dalla spirale della violenza. Un lavoro complessivo delle forze dell’ordine, dei servizi sociali, del terzo settore. Serve insomma integrare le competenze”.
Gli avvocati. “Abbiamo aderito con slancio – ha detto il presidente della Camera penale di Tivoli, Fabio Frattini – e selezioneremo le persone più adatte al compito. Lo sportello è fondamentale per evitare la vittimizzazione secondaria, deve essere insomma un ponte tra chi chiede aiuto e le autorità”. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Tivoli, Simone Ariano: “Sempre pronti ad iniziative di sicurezza e legalità sul nostro territorio. Ci onora mettere in risalto la funzione sociale dell’avvocatura”.
Il contributo degli psicologi. “Iniziative come questa – per il vicepresidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio, Pietro Stampa – sono importanti in un momento di crisi dei sistemi di welfare che costringe alla riduzione delle risorse. E’ fondamentale che le istituzioni si attivino per integrare”. RedCro
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