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Inviato da Redazione
martedì 29 marzo 2005
Il 23 marzo Romano Prodi ha incontrato alla Fabbrica del Programma (Bologna) le donne del mondo civile e politico de L’Ulivo. L’incontro odierno ha avviato un nuovo metodo per richiamare, all’interno della Fabbrica, le competenze delle donne. Un primo appuntamento, che ci auguriamo possa consentire di valorizzare al meglio, nella programmazione dei nuovi incontri alla Fabbrica, le conoscenze e la voglia di partecipazione delle donne.
“Dare visibilità alle competenze delle donne. Questo è un impegno della Fabbrica, perché è necessario per avere un ruolo forte della donna anche nella politica e nelle istituzioni”. A parlare è Flavia Prodi, moglie e consigliera privata del leader dell’Unione, al termine della giornata della Fabbrica del programma dedicata alla donna. Una giornata che ha visto il leader dell’Unione solo fra le donne del centrosinistra le quali tutte nel loro hanno ribadito al leader dell’Unione il concetto espresso dalla signora Prodi.
Spazio alle donne dunque, per una “parità che faccia la differenza”, come sottolineava lo slogan della coordinatrice delle donne dei Ds, Barbara Pollastrini, e per colmare un gap numerico che, quanto a rappresentanza femminile, lascia l’Italia agli ultimi posti della classifica di paesi che possano legittimamente definirsi europei, democratici e moderni: solo l’11% di donne nelle istituzioni, l’8% nelle Regioni, il 4% ai vertici bancari.
“Credo che sia giusto, non solo opportuno, puntare sulla donna – ha sottolineato Rosy Bindi nel corso del suo discorso – da parte delle donne sta maturando una curiosità per la politica che non va mortificata. Non lasciamo perdere la politica, investiamoci. E non abbandoniamo il percorso tracciato da Prodi”.
La proposta di creare “un gruppo di lavoro” di donne del centrosinistra che “partecipi al 50% alla stesura del programma” sotto il nome “Le idee delle donne per il programma dell’Ulivo” è stata invece avanzata da Wanda Montanelli, dell’Italia dei Valori, ma a riscuotere maggiori consensi è stato l’intervento dell’europarlamentare socialista, Pia Locatelli, che a Prodi ha chiesto di lavorare affinché il prossimo governo di centrosinistra sia composto da un numero pari di uomini e di donne.
La richiesta di una maggiore partecipazione politica femminile non è stata però l’unica a tenere banco durante le due ore dell’incontro: snellimento delle procedure per l’imprenditorialità femminile, lotta alla cosiddetta “fuga dei cervelli”, bilancio di genere e referendum sulla procreazione medicalmente assistita sono stati gli altri tra i temi affrontati nel corso dei vari interventi.
Lontana dai microfoni la posizione della leader dei repubblicani europei, Luciana Sbarbati che ha però sottolineato la necessità di elaborare con urgenza “proposte dirompenti” fra le quali, ha spiegato, quelle di “dare al Ministero delle Pari Opportunità il portafoglio e una commissione parlamentare per le donne e le minoranze con ruolo di vigilanza giuridica”.
“Mi sembra che siano esplose delle bombe, alcune a orologeria, quindi ringrazio gli artificieri e le artificiere -, è stata la risposta di Prodi alle idee e alle proposte avanzate dalle donne del centrosinistra – c’è un grande dibattito sul ruolo esplicito della donna nella responsabilità politica. Chiedo a voi – ha proseguito il professore rivolto alla platea al femminile – un aiuto e una divulgazione per il futuro. Abbiamo davanti mesi in cui nessuna decisione deve essere presa, ma dobbiamo prepararci, altrimenti poi ricadiamo nel solito grido felliniano: “Voglio una donna”.
Accomiatandosi dalle signore dell’Unione, Prodi ha poi voluto ribadire la serietà del suo impegno a favore delle donne, concretizzatosi con la creazione della Fabbrica: “Se faccio un programma – ha chiarito il professore – al programma mi ci impicco, cioè lo seguo fino in fondo”.
(DWpress)
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