PRODI: QUESTIONE FEMMINILE, BOMBA AD OROLOGERIA
DA BINDI A POLLASTRINI, DONNE IN “FABBRICA”
(DIRE) – BOLOGNA- Un messaggio “che qualcuno puo’ ritenere scontato, ma che e’ per me piacevole e nuovo: c’e’ un nuovo interesse forte delle donne per la politica”. E la questione femminile e’ “una bomba a orologeria, per cui ringrazio le artificiere di oggi”. Tra il serio e il faceto, Romano Prodi commenta cosi’ l’incontro svoltosi oggi alla Fabbrica del programma di Bologna, dove l’appuntamento tematico era proprio dedicato alle donne. Appuntamento fissato il 7 marzo e poi rimandato perche’ quel giorno ci furono i funerali di Nicola Calipari, a cui Prodi non volle mancare. Sotto le due torri, per esporre le loro idee al professore sono arrivate Barbara Pollastrini, dei Ds, Rosy Bindi e Albertina Soliani, della Margherita, Luciana Sbarbati, dei Repubblicani Europei. Ma anche visi meno noti sul piano nazionale, come le donne di Scandiano, il paese nel reggiano di cui e’ originario Prodi, che non rinunciano al rito della foto con il leader dell’Unione. Prodi sottolinea l’apertura di un dibattito sul ruolo delle donne nelle candidature e nelle cariche, o come preferisce lui, nella responsabilita’ politica. E chiede un “consiglio-aiuto”, perche’ abbiamo alcuni mesi in cui nessuna decisione deve essere presa”, ma deve essere avviato un percorso per “evitare che torniamo al grido dell’ultima notte”. L’ex presidente della Commissione europea si riferisce alla citazione felliniana: “Datemi una donna”. L’argomento va affrontato con serieta’, perche’ se “si mette in atto una strategia di coinvolgimento e di regole poi bisogna andare fino in fondo”. Del resto, “se faccio un programma, poi al programma mi ci impicco”.
E le donne le idee chiare le hanno. Bindi, per esempio, non entra direttamente nel merito del referendum sulla fecondazione assistita (“intanto aspettiamo che venga fissata una data”), ma parla di laicita’: “Il rifugio del primato della coscienza non ce lo potremo piu’ permettere”. La politica, insiste, “deve assumersi la sua responsabilita’”. Perche’ “essere insieme tra laici e cattolici non significa assumere un’idea di laicita’ rinunciataria rispetto ai valori, ma un’idea di laicita’ come confronto tra pensieri e parole forti”. Pia Locatelli, europarlamentare dello Sdi, propone un governo composto per meta’ da donne. E Grignaffini ribadisce che il problema e’ anche di numeri, “perche’ anche i numeri sono importanti per la costituzione di un percorso”. Soliani si rifa’ all’attualita’, alla riforma costituzionale appena approvata, e dice che con le nuove regole “sara’ ancora peggio per le donne”. Wanda Montanelli, dell’Italia dei Valori, propone, invece, “un gruppo di lavoro” di donne del centrosinistra che “partecipi al 50% alla stesura del programma”. Al progetto ha dato anche un nome: “Le idee delle donne per il programma dell’Unione”. Quello di Prodi e’ un arrivederci: “Non voglio trarre conclusioni- dice prendendo la parola per l’intervento di chiusura- perche’ a quella di oggi dovranno seguire altre riunioni. Voglio solo sottolineare una forte unanimita’, che significa una potenziale forza politica”.
PRODI ALLE DONNE: C’E’ NUOVO INTERESSE PER LA POLITICA
(AGI) – Bologna, 23 mar. – “C’e’ stata una domanda di maggiore partecipazione corale e seria, senza recriminazioni. Ora bisogna interrompere questa involuzione, questi passi indietro fatti nella presente legislatura”. Cosi’ Romano Prodi commenta il dibattito svoltosi nella mattinata alla Fabbica del programma, il quartier generale bolognese del professore, dedicato alle donne. Le ospiti, un centinaio, erano deputate, senatrici, europarlamentari e candidate donne dell’Ulivo e dell’Unione. A parlare sono state una quindicina, provenienti da tutta Italia, mentre Prodi e’ rimasto l’unico uomo al centro della riunione, intento per tutto il tempo della discussione a prendere appunti sul suo computer portatile e a smussare le richieste troppo esigenti. Come quella di Pia Locatelli, europarlamentare socialista, che ha avanzato l’ipotesi di un prossimo governo con un numero pari di donne e uomini.
“Non posso fare promesse – ha frenato Prodi – occorre una verifica preventiva con i partiti. Non e’ solo un discorso di quantita’”. “Ma la qualita’ c’e’ – ha insistito Locatelli – e senza un tuo intervento con i partiti questo non succedera’ mai”. Il tema e’ sentito, l’intervento di Locatelli riscuote gli applausi piu’ calorosi. Altre interlocutrici ricordano le cifre, misere, della partecipazione femminile alla vita pubblica: l’11% nelle istituzioni, l’8% nelle Regioni, il 4% ai vertici bancari. Una sola donna e’ presidente di Regione. “Dopo un periodo di rassegnazione sta maturando negli ultimi tempi un nuovo interesse forte e attivo per la politica da parte delle donne – ha sottolineato Prodi – Oggi c’e’ stato un grande dibattito condiviso sulla responsabilita’ politica delle donne , e un cammino di avvicinamento comune. Adesso vi chiedo aiuto per la sua divulgazione. Non e’ ancora il momento di prendere decisioni, ma il cammino va iniziato subito, per questo ho voluto questo tipo di riunioni”. Oltre alla richiesta di maggiore partecipazione politica, gli altri temi trattati sono stati quelli della famiglia, del lavoro, del’immigrazione, della laicita’. “Credo che sia giusto, non solo opportuno, puntare sulla donna – ha puntualizzato Rosy Bindi nel suo intervento – da parte delle donne sta maturando una curiosita’ per la politica che non va mortificata. Non lasciamo perdere la politica, investiamoci. E non abbandoniamo il percorso tracciato da Prodi”. L’incontro si chiude dopo appena due ore per successivi impegni del professore. A salutare le intervenute un piccolo manifesto di Sergio Staino, il padre di “Bobo”, dedicato a Flavia Franzoni, moglie di Prodi. “Trecentosessantacinque giorni 8 marzo” e’ l’augurio.
PRODI: DALLE DONNE DOMANDA CORALE SERIA NON RECRIMINAZIONI RISPETTO A GRANDE EVOLUZIONE FEMMINILE IN EUROPA SIAMO FANALINO DI CODA
Bologna, 23 mar. (Adnkronos) – ”Dal dibattito di oggi e’ emersa una domanda corale molto seria, e non recriminazioni, che e’ scaturita dal riconoscimento del ruolo delle responsabilita’ della donna nella societa’ italiana, ma anche dalla consapevolezza della grande evoluzione che c’e’ stata in tutte societa’ europee rispetto alla quale noi siamo i fanalini di coda. Non solo, nell’ultima legislatura abbiamo fatto passi indietro anche quantitativi”. Cosi’ il leader dell’Unione, Romano Prodi, fa il punto con la stampa al termine della giornata di lavori, tenutasi nella Fabbrica del Programma di Bologna, della quale sono state protagoniste le donne vicine al centrosinistra. ”Se non si prende una decisione forte e drastica questa rassegnazione all’arretramento continuera’ anche in futuro”, ha continuato Prodi, sottolineando la necessita’ di potenziare la rappresentanza femminile in tutti i settori, da quelli istituzionali a quelli professionali. Circa la parita’ dei generi nella rappresentanza politica il Professore ha precisato che ”serve una meta’ quantitativa e qualitativa che sancisca in ruolo esplicito e formale delle donne”. Si tratta di un tema ”su cui bisogna capire come investire, per dare il via ad una grande corsa in avanti e mettere in atto una strategia di coinvolgimento sulla quale poi bisogna andare fino in fondo”, ha detto il leader del centrosinistra alla fine degli interventi di oggi, chiedendo alle stesse donne presenti nella Fabbrica ”un consiglio e un aiuto per divulgare questo tema”.
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