Brochure e informazioni dal farmacista; 7 mln italiane vittime
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e le farmacie di Roma scendono in campo contro la violenza sulle donne con il progetto ‘Mimosa’, lanciato oggi al Ministero. Il progetto, al quale partecipano mille farmacie romane, mira a dare alle donne che hanno subito violenza fisica, psicologica o economica, l’aiuto necessario grazie alla collaborazione con associazioni e specialisti. Le donne vittime di violenza in Italia sono 7 milioni, di cui circa 746 mila hanno subito un tentativo di stupro. Una donna su tre è dunque stata oggetto di un qualche tipo di abuso. Il Lazio è al secondo posto per femminicidi commessi e la provincia di Roma guida la graduatoria nazionale per numero di femminicidi familiari.
Grazie al progetto ‘Mimosa’, a partire dal 22 aprile, prima giornata nazionale della salute della donna, migliaia di brochure verranno distribuite in tutte le farmacie di Roma e provincia, con informazioni utili, consigli e contatti di associazioni, centri antiviolenza e specialisti. Un progetto che Lorenzin ha definito fondamentale, auspicando che possa essere esteso in tutta Italia. L’iniziativa è nata a Napoli due anni fa con un progetto pilota da un’idea dell’associazione ‘Farmaciste Insieme’ con la rete Vision: “Distribuimmo volantini in un centinaio di farmacie – spiega Angela Margiotta, presidente dell’Associazione – e in poche settimane finirono tutti. Capimmo che le donne volevano essere aiutate mantenendo l’anonimato; purtroppo chi subisce questo tipo di trauma ha grandi difficoltà non solo a sporgere denuncia, ma anche semplicemente a parlarne con qualcuno. La farmacia – ha aggiunto – deve diventare un info-point, tenendo conto che in Italia i farmacisti sono ben 18 mila”. Ancora una volta, ha commentato il presidente di Federfarma Roma, Vittorio Contarina, “le farmacie si rivelano un caposaldo nella tutela della salute dei cittadini. Il nostro obiettivo con questo progetto – ha concluso – è sensibilizzare e soprattutto spingere le donne a trovare il coraggio di fare il primo passo, ovvero contattare le associazioni che possono dare loro un aiuto concreto, disponendo di tutte le informazioni necessarie.
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