(AGI) – Roma, 10 nov. – La psoriasi e’ donna. E sono gli eventi stressanti che producono effetti soprattutto sul sesso femminile. “Sono infatti le donne – sottolinea Mauro Picardo, direttore scientifico dell’istituto dermatologico San Gallicano di Roma – che reagiscono allo stress quotidiano con manifestazioni somatiche. Un recente studio sembra mettere in luce ad esempio come sia il sesso femminile a evidenziare piu sintomi legati alla psoriasi”. Per curare la malattia oggi si ricorre a terapie topiche, fisiche e sistemiche, scelte sulla base della gravita’ della malattia. La psoriasi pero’ oggi fa meno paura: i progressi della ricerca stanno portando anche in Italia alla disponibilita’ di nuove terapie comprese quelle biologiche per i 2 milioni e mezzo di italiani che soffrono di questa malattia. Innovative, con minori effetti collaterali ed efficaci con poche somministrazioni: una volta alla settimana o addirittura una volta la mese. “Oggi – commenta il prof. Alberto Giannetti, presidente nazionale della Societa’ italiana di Dermatologia (SIDeMast) – possiamo dare ai nostri pazienti reali possibilita’ di miglioramento del quadro clinico”. Ma molto resta ancora da fare, soprattutto per vincere lo stigma contro una malattia che colpisce in gran parte in giovane eta’. “Nel 75% dei casi – spiega ancora Picardo – la psoriasi colpisce sotto i 40 anni e peggiora con l’avanzare dell’eta’. Creando devastanti problemi di rapporto col mondo esterno. Proprio in quest’ottica e’ stato istituito il numero verde sulla psoriasi e le piu’ malattie dermatologiche. “La psoriasi – spiega il prof. Sergio Chimenti, direttore della clinica dermatologica dell’universita’ Tor Vergata di Roma – si manifesta in diverse forme, volgare, guttata, ungueale, eritrodermica e pustolosa e viene identificata prima di tutto dalle lesioni eritemato-squamose che si presentano con un andamento cronico recidivante”. Ma la genetica da sola non basta a spiegare il suo insorgere. Concorrono altri fattori ambientali scatenanti, i piu’ importanti dei quali sono le infezioni (soprattutto batteriche), alcuni farmaci, e i traumi cutanei. “Questa condizione appare figlia dei nostri tempi. E’ associata infatti – spiega Giannetti – ad alcuni stili di vita tipici della societa’ industriale: obesita’, consumo di alcool e il fumo di sigaretta sono infatti associati ad una piu’ elevato rischio di malattia.

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