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 RUBATI AL MUSEO CASTELVECCHIO. AVVOCATO DENUNCIA PRESIDENTE 
 UCRAINO POROSHENKO

di Enza Loddo
E’ passato un anno dal colpo grosso al museo di Castelvecchio, a Verona. Ben 17 tele di autori del calibro di Tintoretto, Rubens, Mantegna erano state trafugate da una banda italo- moldava che aveva avuto la commissione da un collezionista russo.
I quadri vennero ritrovati il 6 maggio in un campo nella regione di Odessa e stavano per essere portati in Moldova. Vennero arrestate 12 persone, dieci di nazionalità moldava e due italiana.
Dopo sei mesi però i capolavori non sono ancora rientrati in Italia.
Intanto è stata depositata una denuncia penale nei confronti del presidente ucraino Poroshenko per il mancato rientro delle tele.
Non sarebbe l’unico caso: un museo olandese ha accusato i nazionalisti ucraini e l’élite politica dell’Ucraina dei tentativi di vendere dei quadri che sono stati rubati al museo di Hoorn nel 2005, lo riferisce l’inglese The Telegraph. Si tratta di 24 quadri dei pittori olandesi del Settecento e Ottocento, comprese opere di Jan van Goyen, Hendrik Bogert, Floris van Schooten e Jakob Vaben. Il valore complessivo dei quadri ammonta a circa 10 milioni di euro.
Forte anche della conoscenza di questa vicenda simile alla nostra, l’avvocato Guariente Guarienti afferma che era importante tentare di “smuovere le acque e con la denuncia rendere possibile l’apertura di un procedimento non solo in Ucraina ma anche in Italia” sulla base del comma 1, numero 4 dell’art. 7 del codice penale: norma che punisce “il cittadino o lo straniero che commette in territorio estero (tra gli altri) i delitti commessi da pubblici ufficiali a servizio dello Stato, abusando dei poteri o violando i doveri inerenti alle loro funzioni”.
Intanto il 2 novembre scorso a Verona è iniziato il processo per sei imputati accusati di furto, rapina a mano armata in concorso e sequestro di persona (per aver bloccato un’impiegata). Due hanno patteggiato, per gli altri quattro il Pm ha chiesto 33 anni e 4 mesi di carcere. Ora si attende il ritorno delle opere “sui tempi aspettiamo dopo il referendum – dice Tosi – e’ quantomeno improbabile che Renzi riesca in queste due settimane ad imbastire un incontro con Poroshenko, che potrebbe esserci a dicembre”.
Tra le opere trafugate ci sono “La Madonna della quaglia” del Pisanello, il “Ritratto di bambino con il disegno” di Giovanni Caroto, “San Girolamo penitente nel deserto” di Jacopo Bellini, il “Ritratto di Marco Pasqualigo”, di Domenico Tintoretto (figlio di Jacopo), e “Ritratto di ammiraglio veneziano” della Bottega di Domenico Tintoretto.

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