da Orizzonti Nuovi del 16 marzo 2003

Sportelli in aiuto dei cittadini, azioni contro la violenza, collaborazione tra la Consulta delle donne, associazioni, dirigenza politica locale
I motivi della violenza, gli strumenti per fermarla, il ruolo delle istituzioni. Tutto questo si è discusso a Paola nel recente Forum che ha visto interessati la Consulta femminile dell’Italia dei Valori, il Coordinamento regionale Idv della Calabria, e la Fondazione Lanzino, presieduta dal padre di Roberta una delle donne vittime di una violenza gratuita e impunita. In presenza di un folto numero di cittadini, presso i locali del dopolavoro ferroviario nel rione Giacontesi, a Paola, il forum Non solo mimose, nella fase introduttiva ha prodotto, per l’intervento di Ivana Di Buono responsabile Idv “Basso Tirreno Cosentino”, un’ampia descrizione delle problematiche ancora irrisolte che sono di ostacolo al raggiungimento delle pari opportunità tra uomini e donne. Tra queste, il retroterra culturale antiprogressista di molti che sembrano non prendere atto del cambiamento, nonostante l’approccio agli studi sia a portata di un’ampia fascia di popolazione. Attualmente, con la riforma scolastica si è accentuata la distinzione tra chi può cogliere agevolazioni nei percorsi formativi e chi si troverà obbligato a scelte premature che lo condizioneranno. Questo aggiunge problemi ai tanti già esistenti relativi alle poche opportunità offerte alla popolazione scolastica, e di riflesso a quella parte di cittadinanza già penalizzata per altri versi, cioé la parte femminile.
Nadia Landi, responsabile regionale donne Idv, ha posto l’accento sulla carenza di prospettive per le persone, specie di sesso femminile, che intendano costruirsi un futuro in molte parti d’Italia in cui non viene facilmente accettato il concetto di parità. “Apparentemente nulla impedisce lo sviluppo dell’ingegnosità femminile – ha dichiarato la professoressa Landi- di fatto però si è legati a stereotipi che confinano le donne in alcuni settori particolari e tradizionali e precludono l’accesso a funzioni di alto livello”.
Nunzia Barzan, della Consulta nazionale Idv è intervenuta esprimendo forte preoccupazione per il clima di impunità e per gli atti illeciti che precipitano a pioggia sul terreno pantanoso della sempre più povera Calabria. Motivando la povertà della Calabria a partire dalla considerazione che le organizzazioni della società civile non ricoprono alcun ruolo, specialmente nella lotta contro l’esclusione, mirando esclusivamente a consolidare le particolari posizioni di potere acquisito. Il benessere dei cittadini calabresi è legato – secondo l’avv. Barzan- alla creazione di un alto livello di sicurezza sociale che conseguentemente condurrebbe ad un pari livello d’investimenti e di occupazione.
Un messaggio dell’onorevole Antonio Di Pietro, assente per impegni che lo vedevano coinvolto in altre importanti iniziative, ha fatto il punto su un tipo di colpevole e inadeguata prevenzione degli incidenti sui posti di lavoro in cui le donne sono spesso, e in alta percentuale, vittime, ed ha presentato i saluti a tutti i convenuti al forum.
Di seguito la senatrice Ganeri, ex sindaco di Paola, con un ampio excursus sulle cause della differenza di ruoli in cui sono occupati donne e uomini, ha rappresentato la necessità di modificare gli errori culturali, molti dei quali derivati dai messaggi che giungono ai cittadini attraverso i mass media che rappresentano un tipo di donna vacua, priva di interessi se non quelli relativi al proprio aspetto fisico. La donna oggetto che entra quotidianamente nelle case degli italiani non è la stessa che troviamo nei posti di lavoro, in famiglia, a scuola. Tale donna vive altri problemi tra cui la poca disponibilità di ruoli importanti che la società gli offre. Tutto questo va cambiato, rendendosi conto quanto sia importante dare notizie corrette, ai bambini, agli adulti, alle donne. Informazioni che permettano di capire come difendersi dai soprusi, dalla violenza bruta e dalla violenza subdola che è insita in quel tipo di cultura che non lascia spazio all’emancipazione.
Apprezzato e a tratti commovente è stato l’intervento di Franco Lanzino, papà di Roberta, presidente della fondazione omonima che è nata “per intraprendere un’azione difficile ed incisiva per diffondere la cultura della non violenza, quella cultura che diventa reale solo se davvero dibatte, tocca, affronta propone e determina cambiamenti di pensiero”.
Il lungo discorso di Franco Lanzino spiegava le difficoltà di capire le modalità in cui sono state svolte le indagini dei delitti: poco risolutive piene di intoppi, le lentezze, oltre ad alcune inspiegabili imprecisioni che di fatto hanno ostacolato il raggiungimento di risultati concreti.
Il dossier nutrito che il padre di Roberta ha presentato riguardava entrambi i delitti, oltre ai numerosi casi di violenza rivolti all’infanzia nelle cui cause la Fondazione si è costituita parte civile.
L’intervento della responsabile provinciale IdV-scuola prof.ssa Montalto era estesamente rivolto ai problemi che si coniugano livello di istruzione ed emancipazione femminile. Le opportunità delle donne in questo campo sono percentualmente elevate perché risulta da indagini statistiche che le donne sanno affrontare con metodo ed impegno i corsi di studi di qualsiasi livello. Le differenze tra i due sessi emergono nell’applicazione delle conoscenze e competenze delle donne che per la maggior parte dei casi trovano impieghi modesti perché gli incarichi dirigenziali il più delle volte sono loro preclusi.
Il Forum, che non voleva essere un’occasione di festa, ma una piuttosto un modo per essere vicini alle vittime della violenza, ed ai bisogni dei cittadini, ha generato iniziative concrete da parte delle donne della Consulta dell’Italia dei Valori, congiuntamente al Coordinamento regionale Idv Calabria. La proposta di Nunzia Barzan, avvocato civilista, di offrire consulenza in aiuto di donne in difficoltà nei casi di separazione o divorzio è stato accettata dalla dirigenza politica locale. Si aprirà quindi, presso la sede Idv di Cosenza, uno sportello donna dove, gratuitamente, le cittadine ed i cittadini potranno recarsi a chiedere aiuto. E’ inoltre in fase di studio, da parte di Anna D’Alò, pedagogista attenta ai problemi dell’imprenditoria femminile, un progetto per incentivare la partecipazione alle opportunità offerte dalla legge 215. Contemporaneamente iniziative analoghe stanno nascendo in altre parti d’Italia. A Roma in aiuto delle donne straniere, uno sportello contro l’infibulazione, e ad Arezzo un progetto ambizioso di Olga Orzalesi prevede l’approfondimento e lo studio dei casi di mobbing familiare, oltre all’apertura, anche qui, di un ufficio in cui persone competenti possano fornire ai cittadini consulenza e tutela.
Per un principio di base che in ogni ambito dovrebbe far seguire fatti e azioni concrete alle iniziative politiche o culturali, dal Forum di Paola abbiamo portato a casa buoni risultati. In quella casa comune, nuova, per molti vani ancora in costruzione che è l’Italia dei Valori.
Di questo è doveroso ringraziare l’organizzazione del partito in Calabria che ha permesso, attraverso un’ottima programmazione di realizzare la conferenza stampa e il Forum.
Gli interventi della ricca giornata sono stati occasione di contatto tra cittadini il partito, associazioni e rappresentanti femminili in ruoli istituzionali.
Beniamino Donnici, responsabile nazionale enti locali Idv, nonché coordinatore politico della regione che ci ospitava, ha chiuso l’interessante convegno ringraziando gli intervenuti, in particolar modo il signor Franco Lanzino, la cui presenza ci ha coinvolti tutti emotivamente, e verso il quale nutriamo ammirazione per il coraggio con cui, attraverso la fondazione Lanzino lotta per produrre un cambiamento nel tessuto sociale e per ottenere giustizia in tutti quei casi in cui l’ associazione si costituisce parte civile. Il dottor Donnici ha auspicato, in chiusura, che donne con incarichi di responsabilità politica aumentino nel nostro partito, come è augurabile che accedano a mandati di prestigio nella società civile e nelle istituzioni. L’affidare a donne capaci e serie responsabilità in numero maggiore di quanto accade adesso renderebbe superflua l’esistenza di luoghi in cui rivendicare diritti, perché le pari opportunità sarebbero naturalmente realizzate.

Wanda Montanelli

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