SIT IN DAVANTI A SENATO ASSOCIAZIONI FEMMINISTE
DDL PRESTIGIACOMO NON BASTA, RIEQUILIBRIAMO RAPPRESENTANZE
(ANSA) – ROMA, 28 nov – Per denunciare l’assenza nella legge elettorale di norme efficaci antidiscriminatorie e per dire no al disegno di legge del ministro per le Pari opportunita’, Stefania Prestigiacomo, una cinquantina di donne sta partecipando al sit in organizzato dal comitato ”Siamo piu’ della meta”’ di fronte al Senato. A partecipare al sit in sono tutte le associazioni femminili e femministe tra le quali Arcidonna, Assolei, il Partito Donne d’Europa e l’ Associazione Federativa Femminista Internazionale. Alcune delle donne che stanno protestando mostrano cartelli che denunciano la condizione della donna in politica: ”Niente condoni sulle donne”, ”Le donne in politica non sono in vendita” e ancora ”Donne in politica solo 11%”. ”Siamo qui – spiega una rappresentante del comitato ‘Siamo piu’ della meta”, Monica Pepe – per bocciare qualsiasi norma che metta in vendita la presenza delle donne nelle liste elettorali attraverso una sanzione pecuniaria come quella prevista dalla Prestigiacomo. Tutto questo, diversamente da quanto vogliono farci credere, e’ discriminatorio e inaccettabile, tanto piu’ che l’Italia e’ all’ottantaquattresimo posto nel mondo per rappresentanza femminile, al ventiduesimo nell’ Europa a 25 e all’ ultimo posto nell’ Europa a 15”. A rincarare la dose ci pensa un altro membro del comitato, Ilaria Moroni, che definisce il ddl uno ”specchietto per le allodole. Quello che noi vogliamo e’ un emendamento alla legge che preveda liste alternate uomo-donna bloccate, pena l’inammissibilita’ della lista. Questa e’ l’ unica condizione che possa garantire alla donna pari accesso in politica nella fase elettorale. Martedi’ scorso ci siamo incontrate con le senatrici dell’ Unione che sosterranno queste nostre proposte in Senato. E’ per questo che le aspettiamo qui in strada, per sapere come sta procedendo la discussione della nuova legge elettorale. Inoltre – assicura – saremo qui anche il 7 dicembre in vista del voto definitivo”.
MORI (UPI): QUOTE ROSA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
DENUNCIATO MANCATO EMENDAMENTO IN LEGGE ELETTORALE
Napoli, 29 nov. – (Adnkronos) – ”Le quote rosa non sono altro che norme antidiscriminatorie di cui questo Paese ha bisogno per costruire una democrazia davvero paritaria”. Lo ha detto il presidente della Consulta delle Pari opportunita’ dell’UPI (Unione Province d’Italia), Mara Mori intervenuta oggi ai lavori dell’assemblea generale delle Province che si sta svolgendo a Napoli. ”Dove sono finite le quote rosa nella discussione della legge elettorale?” si domanda il presidente della Consulta riferendosi alla mancata presentazione dell’emendamento sulla presenza delle donne nella politica, alla legge elettorale in discussione in Senato. La Consulta delle Pari opportunita’ dell’UPI ha evidenziato la propria presenza ai lavori dell’Assemblea innalzando nella sala dell’auditorium dove si svolgono i lavori durante l’intervento del presidente Mori, uno striscione con la scritta ‘Ma…Le donne ci sono…’.
La Consulta delle Pari opportunita’ ha presentato all’Assemblea una propria piattaforma di richieste: ”vogliamo -ha detto Mara Mori- che i partiti aprano ad un rapporto paritario le proprie liste elettorali e ai presidenti di Provincia chiediamo che si impegnino a nominare donne nelle Giunte”. La richiesta e’ stata sottoscritta dalle presidenti, assessori e consiglieri provinciali donne presenti. Il primo ad impegnarsi ad appoggiare tale richiesta e’ stato il presidente dell’UPI, Fabio Melilli, che si e’ impegnato a promuoverla nella stessa associazione. ”Presenteremo ufficialmente domani queste nostre richieste al governo e al Parlamento -ha concluso Mara Mori- quando saremo ricevute al ministero delle Pari opportunita’ e dalla Commissione Pari opportunita’ del Senato”.
EPIFANI, PEZZOTTA E ANGELETTI PRIMI FIRMATARI APPELLO DONNE
(ASCA) – Roma, 28 nov – L’appello per la raccolta firme sul riequilibrio della rappresentanza nelle legge elettorale, lanciato oggi dalle donne Cgil, Cisl e Uil, ”ha come primi firmatari – si legge in una nota sindacale – i Segretari Genarali Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi.
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