COMITATO DENUNCIA BLOCCO DDL SU CANDIDATURE

(AGI) – Roma 10 feb. – Il disegno di legge unificato sulla parita’ di accesso alle cariche elettive si e’ fermato ancora una volta in Commissione Affari Costituzionali del Senato sulla ipotesi di stralcio per inserire la norma antidiscriminatoria gia’ dalle prossime elezioni comunali nel testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. La ‘denuncia’ viene dalla presidente del Comitato trasversale di pressione per le leggi paritarie, Rita Capponi che ha sollecitato il ministro Prestigiacomo e i senatori
Cinzia Dato e Giuliano Amato a pronunciarsi anche in merito all’opportunita’ di uno stralcio relativo alla legge elettorale per i comuni.
“Non c’e’ un minuto da perdere – dice Rita Capponi – e inspiegabile risulta il silenzio del ministro, pure titolare di una proposta del Governo in materia. Le associazioni hanno espresso forte preoccupazione per questo blocco e chiedono che anche i capigruppo del Senato, si attivino perche’ la discussione su questo tema fondamentale sia ripresa immediatamente dalla prossima settimana anche in viste delle imminenti scadenze elettorali. Evitare la caduta di tensione e di attenzione su questa battaglia – ha concluso la Capponi – resta un nostro obiettivo irrinunciabile fino a quando l’intera normativa non sara ‘ legge dello Stato. Proseguiamo nella nostra azione di pressione e di vigilanza sulla discussione del ddl apprezzando il lavoro del relatore Lucio Malan ancora purtroppo insufficiente a garantire un positivo risultato”.

TEMPO QUASI SCADUTO PER INTRODURRE QUOTE ROSA

(ANSA) – ROMA, 9 FEB – Manca poco piu’ di un mese ormai alla presentazione delle candidature per le elezioni regionali, il tempo e’ quasi scaduto e molto probabilmente si andra’ a votare senza quei meccanismi che hanno permesso, alle elezioni europee, di inserire nelle liste almeno un terzo di donne. Il Comitato di pressione per leggi paritarie, da un anno in prima linea per ottenere norme a vantaggio delle donne, chiede che sia approvata in fretta la legge sulle quote rosa all’esame del Senato. Il federalismo prevede che ogni Regione si faccia la sua legge elettorale, ma in questa tornata – ha spiegato la presidente del comitato, Rita Capponi – saranno solo tre le Regioni dove si votera’ con una nuova legge regionale: Toscana, Lazio e Puglia. Le altre non hanno promulgato in tempo lo Statuto, e quindi voteranno con la vecchia legge. E’ percio’ necessario, e’ stato ribadito da molte donne delle associazioni presenti alla riunione, fare in fretta in modo che si riesca almeno ad approvare il disegno di legge unificato attualmente all’esame del Senato. ”E’ necessario introdurre un principio che imponga la norma antidiscriminatoria alle Regioni che non abbiano ancora una nuova legge elettorale” ha detto la senatrice della Margherita Cinzia Dato, che invece ritiene improponibile un eventuale stralcio delle norme che riguardano i soli Comuni, per permettere ai 909 enti locali che rinnovano il Consiglio Comunale di votare con norme a favore delle donne. ”Dobbiamo approvare la legge nel suo complesso” ha detto la parlamentare, autrice, insieme a Giuliano Amato, di un ddl che e’ stato poi ”assorbito” dal testo unico in discussione al Senato. ”La mia proposta- ha sottolineato Dato – e’ stata ostacolata sia dalla destra che dalla sinistra, e temo che se andremo al governo non sara’ fatto di meglio”.

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