Roma, 7 feb. (Apcom) – L’Unione non ha partecipato al voto finale del Ddl sulle quote rosa, determinando così la mancanza del numero legale in Aula al Senato. Lo hanno spiegato le senatrici del centrosinistra Vittoria Franco (Ds), Albertina Soliani e Cinzia Dato (Dl), Loredana De Petris (Verdi). “Pur avendo contribuito a migliorare il testo – ha spiegato Franco – non lo abbiamo votato perché, a questo punto, rappresenta solo un’operazione strumentale della Cdl, uno spot elettorale”. “Senatori come Castagnetti e Fasolino (entrambi di Fi, ndr) – ha proseguito la diessina – fino a ieri hanno fatto ostruzionismo contro questo Ddl e oggi, invece, hanno presentato emendamenti che aumentano la quota rosa: è solo per creare un ulteriore intralcio alla Camera”. Il bersaglio delle senatrici dell’Unione è soprattutto il Ministro Prestigiacomo: “Ci dispiace – osserva Franco – che la Prestigiacomo abbia ammesso che il provvedimento si fermerà qui al Senato. Le rimproveriamo di non aver fatto una battaglia trasversale con noi dell’Unione, da sempre favorevoli alle quote rosa, solo per avere il monopolio esclusivo su questa vittoria che si rivela una vittoria di Pirro”. “Una gestione inefficace da parte della Prestigiacomo”, attacca Soliani. E ironizza: “D’Onofrio ci ha invitato a fare un brindisi dopo il voto, ora lo andrà a fare da solo”. Sarcastico anche il commento di dato: “Dovrà brindare con lo champagne che, come le quote rosa, resta solo francese”. E aggiunge: “Una legge sulle quote rosa sarebbe utile per garantire la presenza delle donne nelle istituzionui. Con le liste bloccate nella Cdl le porte saranno aperte solo alle donne che Berlusconi mostra di gradire, le sorelle Lecciso per esempio…”

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