ALLE 12 CONFERENZA STAMPA SU QUOTE ROSA

Roma, 13 ott. – (Adnkronos) – Oggi, giovedi’ 13 ottobre, alle 12, in Sala stampa di Montecitorio, conferenza stampa ”Il Parlamento degli uomini dice no alle quote rosa” con Laura Cima, deputata Verde,Elettra Deiana di Rifondazione Comunista, Chiara Moroni del Nuovo Psi, Tina Lagostena Bassi e alcuni rappresentanti di associazioni e movimenti.

PARLAMENTARI E ASSOCIAZIONI DONNE PER APPELLO A CIAMPI SU QUOTE ROSA
LAGOSTENA BASSI, IERI INIZIATO FUNERALE LEGGE ELETTORALE CDL

(Adnkronos) – ”Ieri, probabilmente -ha detto nel corso della conferenza stampa Tina Lagostena Bassi- e’ cominciato il funerale di questa riforma elettorale. Il presidente della Repubblica potrebbe non controfirmarla proprio perche’ sono stati respinti emendamenti applicativi dell’articolo 51 della Costituzione. Questo significa che questa legge e’ anticostituzionale”. ”Siamo -ha detto la deputata del Prc Elettra Deiana- in un periodo di ‘annientamento’ della Costituzione, in una fase di decostituzionalizzazione. Ne’ serviva la modifica dell’articolo 51 della Costituzione: sarebbe bastato applicare l’articolo 3 della Carta costituzionale sulle garanzie di uguaglianza tra donne e uomini. Non si tratta di ‘quote rosa’, una definizione tra l’altro odiosa, ma di democrazia”.

COMITATO DONNE: CIAMPI NON FIRMI, E’INCOSTITUZIONALE
“Viola articoli 3 e 51. Ieri voto strumentale”

Roma, 13 ott. (Apcom) – Una petizione a Ciampi per ribadire che la legge elettorale “ha numerosi profili di incostituzionalità perché viola gli articoli 3 e 51”, ma soprattutto per sottolineare che “dopo ieri” con la bocciatura dell’emendamento governativo sulle cosidette quote rosa è “la vergogna è dei partiti con la quale dovranno confrontarsi”. Le donne di Montecitorio (e non solo) sono ancora imbufalite per la bocciatura patita ieri dall’emendamento impallinato da oltre 400 voti contrari (quasi tutti maschili). E oggi, in un conferenza stampa che ha riunito attorno al tavolo della sala stampa di Montecitorio, deputate, giuriste e militanti di associazioni, hanno rimarcato la loro delusione. La bocciatura delle ‘quote rosa’, termine indigesto alla maggioranza delle partecipanti, rappresenta secondo l’avvocato Tina Lagostena Bassi, “il funerale della legge elettorale”. “Ora il re è nudo – ha rimarcato la deputata dei Verdi Laura Cima – e i partiti dovranno fare inconti con la vergogna del loro atteggiamento”. Nel mmirino, oltre al merito dell’emendamento, anche il metodo scelto per respingerlo: “Il voto segreto – ha sottolineato Rita Capponi del Comitato per la presenza femminile – è stato strumentale per mandare sotto il governo. Ci colpisce il silenzio dei partiti del centrosinistra”. “Ciampi non firmi – ha aggiunto Elettra Deiana, Prc – anche perché noi rifiutiamo i termine di ‘quote rose’, il punto è la democrazia che in questo momento non c’è”.

PARLAMENTARI E ASSOCIAZIONI DONNE PER APPELLO A CIAMPI SU QUOTE ROSA
MINISTRO PRESTIGIACOMO SI DOVREBBE DIMETTERE

Roma, 13 ott. – (Adnkronos) – Le donne, parlamentari e non, rinnovano le critiche al Parlamento per il ‘no’ pronunciato ieri alla Camera all’emendamento della maggioranza sulla presenza femminile nelle liste elettorali, chiedono le dimissioni del ministro per le Pari opportunita’ Stefania Prestigiacomo e si mobilitano per un appello al presidente della Repubblica affinche’ non controfirmi la legge di riforma elettorale perche’ in contrasto con gli articoli 3 e 51 della Costituzione.L’iniziativa, che si concretizzera’ in una raccolta di firme perl’appello a Ciampi, e’ stata presentata oggi in una conferenza stampa a Montecitorio alla quale hanno partecipato diverse parlamentari del centrosinistra e Rita Capponi, presidente del Comitato ‘Pressione leggi paritarie’, che raccoglie un centinaio di associazioni di donne.

SI PROFILA APPELLO A CAPO STATO

(ASCA) – Roma, 13 ott – La Casa delle Liberta’ non concede repliche in materia di garanzia di rappresentanza dei sessi nella formazione delle liste elettorali. Almeno nell’ambito della riforma elettorale ora all’esame del Parlamento. E’ stato ritirato, infatti, questa mattina, a Montecitorio, durante l’esame della legge elettorale ormai in dirittura, l’emendamento della maggioranza volto ad inserire la stessa norma, clamorosamente bocciata ieri con il voto segreto e valevole per la elezione della Camera, per il rinnovo del Senato. Il centrodestra, insomma, e’ sempre piu’ determinato a licenziare la riforma nel minor tempo possibile, riducendo al minimo il rischio di passaggi parlamentari supplementari tra le due Camere. In questi giorni si e’ lavorato all’interno della maggioranza affiche’ a Palazzo Madama si giunga con un testo ‘blindato’ perche’ frutto di un accordo interno che non contempli ripensamenti dell’ultima ora. La decisione della maggioranza ha fatto riesplodere la questione del no alla norma per garantire la rappresentanza dei sessi dentro e fuori l’Aula. Durante una conferenza stampa a Montecitorio le parlamentari del centrosinistra ed esponenti del mondo dell’associazionismo femminile hanno annunciato una raccolta di firme da inviare al Presidente della Repubblica sottoponendo all’attenzione del Capo dello Stato, che dovra’ promulgare la legge, eventuali profili di incostituzionalita’ dovuti alla violazione dell’articolo 3 della Carta e alla non ottemperanza dei dettami contenuti nell’articolo 51. Il punto centrale riguarda la previsione di un sistema elettorale in senso proporzionale a liste bloccate. ”Chi garantisce la pari opportunita’ d’accesso?” si sono chieste le tra le altre Cinzia Dato (Margherita), l’ex parlamentare Tina Lagostena Bassi e Ida Capponi (coordimamento della associazioni femminili a sostegno della rappresentanza nelle cariche elettive). Nel merito del emendamento proposto dalla Casa delle Liberta’ Elettra Deiana, Tiziana Valpiana, Luana Zanella, Franca Bimbi, inoltre, non hanno esitato a definirlo ”umiliante”, ”offensivo” e ”inefficace”. Tuttavia l’esito della votazione a scrutinio segreto ha messo in luce la mancanza di consapevolezza di un problema che va declinato come ”deficit di democrazia”. Tutte hanno puntato il dito contro la ministra per le Pari Opportunita’, Stefania Prestigiacomo. ”Se il ministro non si dimette e’ perche’ ha una funzione decorativa”, ha detto Dato.

BIMBI (DL): QUALCUNO BARA SU PATTO FONDAMENTALE PER UGUAGLIANZA

(Adnkronos) – ”C’e’ qualcuno -ha detto la parlamentare della Margherita Franca Bimbi- che bara sul patto fondamentale per l’uguaglianza. Negli Stati Uniti l’apartheid e’ stata superata 60 anni fa, ma ancora oggi chi e’ nelle istituzioni rappresenta l’80% della popolazione bianca: in Italia, evidentemente, siamo all’immediato dopo-apartheid. Giusto lanciare un appello a Ciampi”. ”Visto il grave errore politico commesso, il ministro Prestigiacomo dovrebbe dimettersi”, ha detto Luana Zanella dei Verdi. Tiziana Valpiana, deputata di Rifondazione, ha detto di considerare ”non offensiva” una quota del 50% di donne nelle liste elettorali. Alla conferenza stampa erano presenti anche Titti De Simone (Prc), Carla Mazzuca (Misto), Cinzia Dato (Dl), Laura Cima (Verdi).

PRODI: QUOTE ROSE, BOCCIATURA ENORME GRAVITA’

(DIRE) – BOLOGNA- “La bocciatura dell’emendamento della maggioranza sulle cosiddette quote rosa e’ di enorme gravita’ e va ad aggiungersi alle tante altre iniquita’ di questa legge”. Cosi’ Romano Prodi, da Bologna, commenta quanto accaduto ieri in Parlamento: un fatto che “segnala l’insensibilita’ della Cdl ad affrontare un nodo cosi’ importante della democrazia e della civilta’”. Prodi ci tiene poi a confermare, “come ho piu’ volte detto”, che “con il governo dell’Unione le donne saranno rappresentate in Parlamento e nell’Esecutivo in modo forte, come meritano”. Interpellato dai giornalisti in occasione di un incontro con gli studenti della facolta’ di Giurisprudenza, promosso dalla Sinistra giovanile in vista delle primarie, Prodi ha aggiunto che e’ stata “una vera dimostrazione antifemminista, di paura che le donne assumano il ruolo a loro appropriato”. Ma, gli hanno fatto notare i giornalisti, anche il centrosinistra ha contribuito alla bocciatura. “Nel centrosinistra, qualcuno…”, ha commentato il leader dell’Unione. “Il vero sfacelo e’ stato proprio dei partiti di governo, che avevano proposto loro l’emendamento, e hanno votato contro. Questo e’ qualcosa di straordinariamente diverso. D’altra parte- ha sottolineato- riflette anche l’attuale composizione del Parlamento”, dove “le donne sono una minoranza esigua, pero’ nel centrosinistra sono tre volte piu’ che nel centrodestra. Sempre una quota molto bassa- ha concluso Prodi- ma con una grandissima differenza tra centrosinistra e centrodestra”.

MATTEOLI: QUOTE ROSA, IERI UN GRAVE ERRORE
‘HA VINTO IL MASCHILISMO, NON E’ STATO UN INCIDENTE DI PERCORSO’

(DIRE) -ROMA- “Sul voto alle donne c’e’ sempre stato un maschilismo trionfante nel nostro Paese che, purtroppo, ha vinto anche ieri”. Cosi’ Altero Matteoli, ministro dell’Ambiente, in un’intervista rilasciata all’emittente RTL 102.5, dopo la bocciatura delle “quote rosa” in Parlamento.”Ho vissuto questo fatto con un grande disagio perche’ ritenevo che la mediazione raggiunta fosse di alto livello e mi hanno molto deluso i colleghi della maggioranza che non hanno votato. Abbiamo commesso un grave errore. Io auspico che i partiti della Casa delle Liberta’ mantengano lo stesso impegno quando andremo a varare le liste”. Il ministro continua rivelanado che: “non sono nemmeno tra quelli che ce l’hanno con l’opposizione che ha votato contro, a votare dovevamo essere noi”. Matteoli ammette che dopo tante votazioni e’ anche possibile un incidente di percorso, pero’ sottolinea che “quello di ieri non e’ un incidente di percorso. Lo considero uno sbaglio grave, ma non ho la sfera di cristallo per dire se in futuro ce ne saranno ancora, d’altra parte sono in Parlamento da cosi’ tanti anni che ho visto piu’ di una volta una maggioranza che va sotto; anche se devo dire che in questi due giorni la maggioranza, non solo ha retto bene, ma ci sono stati voti, seppur pochi, anche da parte dei colleghi dell’opposizione, quindi starei tranquillo per il futuro”.

MELANDRI: SENZA QUOTE ROSA E’ INCOSTITUZIONALE
BRUTTISSIMA PAGINA, UMILIANTE PER LE DONNE

(ANSA) – ROMA, 13 OTT – La legge elettorale, senza le quote rosa, e’ ora ”davvero incostituzionale”. Lo sostiene l’ex ministro e deputato Ds Giovanna Melandri. ”Bruttissima pagina. Umiliante per le donne italiane ora questa riforma elettorale ha un profilo certo di incostituzionalita’ vista l’incongruenza – sottolinea – con il riformato articolo 51 della Costituzione. La destra italiana non ha potuto ‘sopportare’ nemmeno una norma, alquanto offensiva, che prevedeva unicamente sanzioni pecuniarie per chi non candida le donne. Chiedo alle donne della destra, amichevolmente, di riflette con noi sulla loro sconfitta. Si sono piegate al criterio umiliale del ‘pago l’assenza delle donne’ e tuttavia non sono nemmeno riuscite a convincere i loro generali e neanche i loro colleghi, che hanno avuto un sussulto di coraggio e di autonomia dagli ordini di Berlusconi – conclude – solo quando hanno potuto esprimere la loro misoginia”.

MELANDRI: ORA E’ DAVVERO INCOSTITUZIONALE

(AGI) – Roma, 13 ott – “Bruttissima pagina. Umiliate le donneitaliane: ora questa riforma elettorale ha un profilo certo di incostituzionalita’ vista l’incongruenza con il riformato articolo 51 della Costituzione”. Parla la Ds Giovanna Melandri commentando la bocciatura delle ‘quote rosa’ nella riforma elettorale in esame alla Camera. “La destra italiana – dice la Melandri – non ha potuto ‘sopportare’ nemmeno una norma, alquanto offensiva, che prevedeva unicamente sanzioni pecuniarie per chi non candida le donne. Chiedo alle donne della destra, amichevolmente, di riflettere con noi sulla loro sconfitta. Si sono piegate al criterio umiliante del ‘pago l’assenza delle donne’ e tuttavia non sono nemmeno riuscite a convincere i loro generali e neanche i loro colleghi, che hanno avuto un sussulto di coraggio e di autonomia dagli ordini di Berlusconi solo quando hanno potuto esprimere la loro misoginia”.

FAGA’ (UDC): CHIEDO SCUSA A DONNE ITALIANE
PER LE ESPRESSIONI USATE DA ESPONENTI PARTITO SU QUOTE ROSA

(ANSA) – ROMA, 13 OTT – Marisa Faga’, responsabile nazionale del dipartimento pari opportunita’ dell’UDC, in una nota, chiede ”scusa alle donne italiane per alcune dichiarazioni rese da alcuni esponenti di partito,al termine della votazione del’emendamento rosa e riportate, oggi, in prima pagina su un quotidiano nazionale”.

CATIZONE: GIUDIZIO NEGATIVO
SPETTACOLO INDECOROSO, MAGGIORANZA ESCE A PEZZI

(ANSA) – COSENZA, 13 OTT – ”Lo spettacolo e’ stato indecoroso ed il giudizio su quanto accaduto ieri nell’ aula di Montecitorio non puo’ che essere negativo. Il governo esce a pezzi dopo la sonora bocciatura della proposta della Casa delle liberta’ sulle quote rosa in politica. Cio’ che emerge in tutta la sua evidenza e’ una ostilita’ preconcetta nei confronti del cosiddetto ‘pericolo rosa”’. E’ quanto ha detto il sindaco di Cosenza, Eva Catizone, in una intervista a ‘Radio 24′. ”L’apporto di sensibilita’ e razionalita’ delle donne – ha aggiunto – nelle cariche elettive fa paura al centrodestra. Tutto questo non ci preoccupa piu’ di tanto. Sono certa, infatti, che il candidato premier Romano Prodi, come ha affermato anche a Cosenza il 3 ottobre scorso, sapra’, nonostante quello che e’ successo ieri in Parlamento, ritagliare all’ universo femminile, tanto nelle liste elettorali, tanto nella rappresentanza del nuovo Parlamento, il ruolo e la visibilita’ che alle donne competono”.

BINDI. VOTANO LEGGE A PROPRIO USO E CONSUMO

(AGI) – Roma, 13 ott – “Stanno votando una legge a proprio uso e consumo. Il vero guaio e’ che non gli basta truccare le carte per contenere la sconfitta”. Parla Rosy Bindi, della Margherita. “Non contenti di garantirsi il posto nel prossimo Parlamento, i deputati della maggioranza, sbarrano la strada alla presenza femminile. La politica, hanno detto ieri, e’ cosa loro e’ tale deve restare. Hanno umiliato il ministro delle Pari opportunita’ e ci dispiace per la figuraccia inflitta alla Prestigiacomo, che dovra’ riflettere sul suo ruolo in una destra che mostra cosi’ il proprio volto, becero e maschilista. E’ un nuovo sfregio alla Costituzione, ai principi di uguaglianza dell’art. 3 e dell’art. 51 sulla rappresentanza femminile nelle istituzioni. Sono certa – prosegue la Bindi – che il presidente Ciampi, valutando l’insieme di questa riforma non manchera’ di farsi garante dei diritti delle donne italiane. Una prova ulteriore che l’Italia davvero non merita questo governo. Le donne sapranno reagire, a partire da domenica prossima. Mobilitiamoci – propone l’esponente Dl – per una massiccia partecipazione femminile al voto delle primarie dell’Unione, per dire che le donne ci sono e non intendono farsi da parte”.

CIOFFI: SCONFITTA DEMOCRAZIA
RISPETTO COSTITUZIONE DOVREBBE ESSERE VALORE CONDIVISO DA TUTTI

(ANSA) – ROMA, 13 ott – ”La giornata di ieri e’ stata un purtroppo prevedibile schiaffo non solo alle donne ma alla Costituzione ed alla democrazia compiuta”. Lo afferma Sandra Cioffi, responsabile del movimento femminile dei Popolari-Udeur.”Era purtroppo una veglia funebre gia’ programmata nell’ambito dell’approvazione di una legge blindata la cui prima vittima e’ stata la democrazia paritaria – aggiunge la Cioffi – Noi donne Popolari Udeur riteniamo fondamentale l’unita’, non solo delle donne, ma di tutti coloro che credono nell’affermazione di questi valori. Lavoreremo sempre di piu’ nell’ambito del nostro partito ora che per statuto siamo in tante chiedendo con forza la concretizzazione di quei principi fondanti della legge sul riequilibrio della rappresentanza tra i sessi presentata da Mastella alla Camera e da Dentamaro al Senato”.

MAGISTRELLI: CHE VERGOGNA, CHE PENA
‘NON CI FAREMO INTIMIDIRE, NON CI FAREMO DA PARTE’

(DIRE) – ROMA- “Non bastava il mercimonio delle percentuali: il 20, il 25, una su quattro, una su tre, il 30 assolutamente no perche’ e’ possibile, meglio il 50 perche’ tanto non si fa”. Marina Magistrelli interviene sulla vicende delle “quote rosa” e insiste: Non bastava “l’insulto della multa: un tot di euro in meno per ogni donna in meno. Non bastava infischiarsene dell’articolo 51 e dell’articolo 3 della Costituzione, e figuriamoci delle direttive europee”. Poi, continua la senatrice della Margherita, non bastava “ignorare qualunque fastidioso riferimento ai diritti di cittadinanza politica e di rappresentanza di genere. C’e’ voluto il voto segreto e mai potra’ essere giustificato lo sparuto e spaurito drappello anche del centrosinistra che lo ha richiesto, anche se si sa che l’ipocrisia e la stupidita’ sono sempre trasversali, per permettere ad una maggioranza fino allora militarizzata e obbediente di sbriciolarsi in non meno di 180 franchi tiratori”. L’esponente della Margherita prosegue: “Che vergogna e che pena. Ma ora la pena non serve. Servono invece la rabbia, lo sdegno e la condanna che sapranno esprimere le donne italiane, e gli uomini di buona volonta’, nei confronti di questa destra e questo governo da qui alle prossime elezioni. Non ci faremo intimidire- conclude Magistrelli-e non ci faremo da parte”.

DEIANA: DI COSA HANNO PAURA DEPUTATI MASCHI?
PRESTIGIACOMO MINISTRO DEBOLE CHE NON HA APPOGGIO DELLA CDL

(ANSA) – ROMA, 13 OTT – ”Giudico nel peggiore dei modi questo gruppo trasversale di uomini del centro destra e del’Unione che hanno chiesto il voto segreto per bocciare gli emendamenti sulle ‘quote rosa’ ”. Cosi’ Elettra Deiana, capogruppo del Prc in commissione Difesa, commenta le bocciatura delle proposte in merito alla presenza delle donne nelle liste dei partiti. ”Vorrei chiedere a questi signori – sottolinea l’esponente di Rifondazione – di cosa hanno paura? Certo, il cosidetto ‘emendamento rosa’ del Governo era tutto un trucco, solo un’opzione offerta ai partiti, per cui cos’e’ questa paura atavica che gli uomini hanno nei confronti delle donne”.”Il quadro – spiega ancora – e’ desolante, ma non credo che si debba arrivare a chiedere le dimissioni della Prestigiacmo. Certo, lei poteva fare di piu’. E’ un ministro debole che si trova in una coalizione dove non esistono le pari opportunita”’.

LE DONNE UDC CHIEDONO SCUSAPER DICHIARAZIONI ESPONENTI PARTITO DOPO BOCCIATURA QUOTE ROSA

(DIRE) – ROMA- Per alcune frasi pesanti di deputati dell’Udc dopo la bocciatura dell’emendamento sulle quote rosa, parole riportate oggi da un quotidiano, l’Udc chiede scusa alle donne italiane. “Marisa’ Faga’, responsabile nazionale del dipartimento Pari opportunita’ dell’Udc- si legge in una nota- chiede scusa alle donne italiane per le dichiarazioni rese ieri sera, dopo la bocciatura dell’emendamento rosa, da alcuni esponenti di partito e riportate oggi in prima pagina su un quotidiano nazionale”.

UDEUR: STRUMENTALE LA POLEMICA SULLE QUOTE ROSA

(DIRE) – ROMA- “Troviamo strumentale, e con finalita’ assai diverse da quelle dichiarate, questa polemica sulle ‘quote rosa’ in Parlamento”. Lo sottolinea una nota dei Popolari-Udeur in replica ai commenti sul voto di ieri alla Camera e alle accuse del ministro Stefania Prestigiacomo. “Nessun complotto maschilista dietro la richiesta di voto segretoû prosegue la notaû ma solo la volonta’ di far emergere l’ipocrisia, su questo tema, dell’uno e dell’altro schieramento contrari a ‘percentualizzare’ in una legge dello Stato la presenza femminile nelle aule parlamentari. Tanto e’ vero che l’emendamento governativo e’ stato bocciato a scrutinio segreto dopo che due altri emendamenti dello stesso tenore avevano ottenuto, a voto palese, analogo risultato.Il problema quindi e’ un altro: non la codificazione di una ‘riserva indiana’ per le donne che vogliono fare politica ma il loro pieno diritto a non essere discriminate nella vita pubblica. Ma questo richiede capacita’, non tutele. All’estero abbiamo avuto, e abbiamo, esempi di donne che si sono imposte senza ‘aiuti’ ma contando solo sulle loro riconosciute qualita’. Pensiamo ad Indira Ghandi, Margaret Thatcher, Angela Merkel. Lo diciamo con amicizia- conclude la nota- accanto a loro non riusciamo ancora a vedere la Prestigiacomo”.

POLI BORTONE: BOCCIATURA QUOTE NON E’ NOVITA’

(AGI) – Lecce, 13 ott. -“La bocciatura del cosiddetto emendamento rosa non rappresenta una novita’ ma la regola di un Parlamento che, cosi’ com’e’ composto, non riesce a superare,
in nome del progetto politico, egoismi personali. Nessun uomo, specie se approdato per caso in Parlamento, mollera’ mai il potere o potra’ creare le condizioni per metterlo in discussione”. E’ la contatazione delcoordinatore di An in Puglia, europarlamentare e sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone su quanto accaduto sulla legge elettorale. “Ho sempre ostacolato le quote – ha proseguito l’on. Adriana Poli Bortone – – preferendo, con una punta di utopia mai sopita, pensare che prima o poi dovra’ affiorare la maturita’ dei Partiti, dai quali oggi mi aspetterei una risposta nei fatti, una azione positiva, un agreement, definitelo come volete”. “In breve – ha auspicato la Poli Bortone – i listoni bloccati vedano, aldila’ del voto di ieri, una grande presenza femminile e, perche’ no, capilista donne. Sarebbe un segnale di maturita’ che tante volte i partiti,tutti, non hanno saputo dare”.

CGIL: PROVA INDIFFERENZA GOVERNO
LEGGE PASTICCIATA, ORA PIU’ SOSPETTI INCOSTITUZIONALITA’

(ANSA) – ROMA, 13 OTT – ”L’ennesima prova dell’assoluta indifferenza di questo Governo alle Politiche di pari opportunita”’. E’ il duro giudizio della Cgil alla bocciatura di tutti gli emendamenti, contenuti nella nuova legge elettorale, sulle cosiddette ‘quote rosa’. ”Abbiamo assistito – affermano Aitanga Giraldi, responsabile Pari Opportunita’, e Maria Troffa, responsabile per le Riforme Istituzionali – ad un’inconsueta alleanza trasversale per chiedere il voto segreto con il risultato di eludere l’articolo 51 della Costituzione”. Per le dirigenti della Cgil, l’emendamento della maggioranza ”era gia’ assolutamente insufficiente a garantire la parita’. Con questo voto e’ stata confermata la volonta’ della maggioranza di non porre rimedio ad una situazione che vede l’Italia agli ultimi posti rispetto alla partecipazione femminile nelle Istituzioni”. A questa legge elettorale ”gia’ tanto pasticciata” si aggiunge, dunque, per Giraldi e Troffa, un altro motivo di ”sospetta incostituzionalita”’.”Ci attendiamo ora – concludono le dirigenti sindacali – che i partiti, che pure chiedono il voto delle donne, si impegnino a cambiare nei successivi passaggi parlamentari l’articolo sulle ‘quote rosa’ e, comunque, a comporre le loro liste di candidati con il criterio dell’alternanza. Come donne li giudicheremo anche da questo”.

BERTINOTTI: UNA VERGOGNA DISCRIMINAZIONE DONNE

(ASCA) – Roma, 13 ott – ”Che la politica, come la realta’ quotidiana, discriminasse le donne lo sapevamo. Sapevamo dei drammi e delle difficolta’ che sono costrette a subire, spesso relegate tra gli ultimi. Ma questa volta dalla politica, dal Parlamento, da destra e da sinistra ci saremmo aspettati un gesto coraggioso, giusto, di discontinuita’, di rottura, di civilta’, di avanzamento. Invece ci troviamo a fare i conti con una realta’ ancora piu’ drammatica, con un’aula che ha respinto vergognosamente le donne, in politica come nella vita, perche’ la politica e’ parte essenziale della vita di ciascuno di noi”. Lo afferma Fausto Bertinotti in un comunicato, a proposito della bocciatura degli emendamenti sulla rappresentanza femminile nelle liste elettorali. ”Ci eravamo illusi – prosegue Bertinotti -, abbiamo sperato, oggi ci troviamo di fronte all’ennesima ingiustizia. E dobbiamo vergognarcene. Ma non ci sentiremo tranquilli finche’ non avremo fatto qualcosa per cancellare quest’ingiustizia. Intanto – conclude il leader di Prc – ripartiamo dalla nostra proposta, che e’ quella di consentire ad un auspicato futuro governo dell’Unione di essere composto almeno dal 50 per cento da donne. Sperando che non sia che l’inizio”.

BRUGGER, LEGGE ACCETTABILE
MA PERFEZIONABILE, MINORANZE SI ASTENGONO

(ANSA) – ROMA, 13 OTT – ”La legge elettorale proporzionale e’ accettabile ma perfezionabile. Lo ha detto nell’Aula della Camera Siegfried Brugger (minoranze linguistiche) in dichiarazione di voto sulla legge elettorale, annunciando l’astensione del suo gruppo sul provvedimento. Brugger ha sottolineato che tra le ”perplessita”’ delle minoranze linguistiche c’e’ quella basata sul fatto che ”e’ stata sprecata l’occasione di introdurre nel testo le ‘quote rosa’ per le donne”.

ARCIDONNA:VOTAZIONE IGNOBILE
Ajovalasit:”La maggioranza ha toccato il fondo”. Sit-in a Montcitorio

Palermo, 13 ott. (Apcom) – “La maggioranza di questo Paese ha toccato il fondo. Con l’ignobile votazione di ieri, che sbatte le donne fuori dalla politica violando tra l’altro l’ articolo 51 della Costituzione, l’Italia scivola vergognosamente agli ultimi posti nella classifica delle società democratiche”. E’ quanto sostiene in una nota Valeria Ajovalasit, presidente nazionale di Arcidonna, commentando il voto della Camera che ieri ha bocciato l’emendamento sulle ‘quote rosa’ nella nuova legge elettorale. Arcidonna, per protesta, ha organizzato per oggi alle 18 un presidio davanti a Montecitorio.

DALMASSO: UOMINI TROPPO ATTACCATI A POLTRONE
“Vanno contro Costituzione pur di non dare spazio a donne”

Milano, 13 ott. (Apcom) – “Ma quale questione politica? E’ che gli uomini sono attaccati alle poltrone e non vogliono abbandonarle per fare spazio alle donne, anche se per questo devono rischiare di andare contro la Costituzione italiana”. Questo il commento di Sveva Dalmasso, presidente nel consiglio regionale lombardo del gruppo “Per la Lombardia”, all’indomani della bocciatura dell’emendamento sulle quote rosa. Dalla scorsa legislatura la Dalmasso cerca di promuovere il principio delle pari opportunità di accesso alle cariche elettive tra i due generi, con il pdl 361 del 15 settembre 2003, che prevede che un terzo delle candidature nelle liste regionali siano riservate alle donne. “Purtroppo – rileva – l’argomento non è stato trattato neanche in Commissione, così ho deciso di presentarlo nuovamente all’inizio della nuova legislatura lo scorso 18 luglio. Se non bastasse ho proposto un emendamento alla risoluzione del Dpefr, affinché la Giunta sostenga una modifica della legge elettorale che garantisca, finalmente, il principio delle pari opportunità”.

UDI. PATHOS FONDAMENTALISTA
SUBITO DONNE IN TESTA A TUTTE LE LISTE

(ANSA) – ROMA, 13 ott – Donne in testa a tutte le liste alle prossime elezioni: lo chiede l’Udi (Unione donne italiane) a quei partiti che ieri ”hanno manifestato una vera volonta’ di andare verso una rappresentanza paritaria”.La storica associazione delle donne critica duramente la bocciatura dell’emendamento sulle ‘quote rosa” ed afferma: ”la sensibilita’ politica, la comprensione della fase storica associazione delle donne, ci suggeriscono infatti che per molto tempo non si presenteranno altre occasioni per fermare una deriva maschilista che disgrega questo paese”. ”La barbarie ha avuto ieri alla Camera – osserva – un’ampia rappresentanza e una degna rappresentazione nel voto contro qualsiasi tentativo di incrementare la presenza delle donne nel Parlamento della Repubblica. Sembra che ci siano stati perfino abbracci e baci e congratulazioni tra uomini per aver battuto ‘le femmine’: come nelle osterie o nelle caserme di un tempo, come nelle barzellette piu’ penose. Volgarita’ misoginia e galanteria si sono mescolate come sempre e hanno dato spettacolo”. ”Noi – continua l’Udi – che chiediamo da tempo lo shock di una parita’ tra eletti e elette per cambiare questo povero paese immeschinito apprezziamo ogni sforzo in questa direzione. Ma adesso abbiamo la conferma di cio’ che da tempo andiamo dicendo: in un’epoca di miseria culturale e politica, si afferma un pathos fondamentalista che vuole le donne fuori dalle decisioni sulla convivenza civile, e sottoposte al controllo maschile per cio’ che riguarda i cosiddetti ‘valori’. I quali altro non sono che la vecchia difesa della stirpe e del buon costume. E dell’ipocrisia morale”.

MUSSOLINI: SU QUOTE ROSA SIAMO PEGGIO DEL TERZO MONDO
ORA LA LEGGE E’ INCOSTITUZIONALE – PRESTIGIACOMO SI E’ BATTUTA BENE

Roma, 13 ott. – (Adnkronos) – ”Siamo come il terzo mondo, anzi peggio. Perche’ anche in Paesi come la Cina ormai di donne in politica e nei posti di potere ce ne sono in abbondanza”. Alessandra Mussolini, conversando con l’ADNKRONOS, non nasconde tutta la sua amarezza per la mancata approvazione dell’emendamento sulle quote rosa alla nuova legge elettorale. ”Ora le cose andranno sempre peggio, perche’ e’ tutto in mano ai partiti che ancora pensano che le donne indeboliscano le liste -aggiunge la leader di Alternativa sociale-. L’articolo 51 della Costituzione parla di ”condizioni di eguaglianza” per tutti i cittadini dei due sessi per accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive. Quindi, ci dovrebbe essere il 50pc di donne nelle liste, ed e’ incostituzionale modificare cio’ che la Costituzione prevede”. La Mussolini, infine, difende il ministro Prestigiacomo di fronte alla richieste di dimissioni avanzata da alcuni esponenti del centrosinistra: ”Si e’ battuta bene”.

SBARBATI: GRAVI LE MULTE SU QUOTE ROSE
Sanzioni sono paternalistiche e scarsamente incisivo

Roma, 13 ott. (Apcom) – “Le donne sono state protagoniste dei più significativi processi di trasformazione sociale che hanno contraddistinto l’ultimo secolo di storia del nostro Paese quindi per affermare il rispetto della parità giuridica uomo-donna, come sancito nella nostra Carta Costituzionale, oggi il problema va affrontato a tutti i livelli con coerenza a cominciare dai partiti”. E’ quanto scrive Luciana Sbarbati, parlamentare europea e segretario nazionale del Movimento Repubblicani Europei, in un articolo che appare oggi sul giornale online “diario21” (www.diario21.net). “Il tentativo di introduzione delle sanzioni pecuniarie alle liste che non rispettano la legge elettorale sulla rappresentanza femminile – continua la Sbarbati su “diario21″ – ultima invenzione ad effetto di questo Governo in una giornata piatta e scontata fatta di votazioni il cui risultato era numericamente certo, aveva un obiettivo paternalistico scarsamente incisivo sulla realtà al fine di modificarla e una formula subdola che invitava in maniera implicita anche a violare la legge”. “Le multe alle liste che non rispettano la legge elettorale – precisa la Sbarbati su “diario21” – erano la nuova invenzione di questo Governo nella speranza di trovare, alla fine, la formula che più soddisfaceva. E’ stato un fatto grave e diseducativo, lasciava ampio margine di manovra a chi, consapevolmente, infrangeva la legge poiché aveva i quattrini per pagare una
multa. Questa è la filosofia del Governo – conclude Luciana Sbarbati su “diario21″ – che rappresenta un insulto e un’offesa non solo alle donne ma anche ai diritti di cittadinanza e alla democrazia del Paese”.

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