Bisogna cambiarla: raddoppio firme ma annullamento quorum

Roma, 13 giu. (Apcom) – “Il fallimento del referendum sulla procreazione assistita è indubbiamente una sconfitta per chi l’ha promosso. E’ però stata una ‘vittoria con il trucco’ da parte di chi l’ha contrastato, giacché si è preferito vincere la partita al tavolino dell’astensione e non del confronto”. Lo dichiara in una nota Antonio Di Pietro presidente di Italia dei Valori, che sottolinea la “sostanziale illegittimità” della legge di attuazione dei referendum. “Va cambiata -afferma Di Pietro-perché non consente ai cittadini di esprimere la propria opinione. Raddoppiamo le firme per l’indizione, aboliamo il quorum”.
“A chi ha promosso il referendum – spiega il leader dell’Italia dei Valori – e mi riferisco soprattutto agli amici Radicali, va rimproverata la loro ostinazione a prendersela con il Papa e con la Chiesa. I sacerdoti ed il loro Pastore hanno tutto il diritto di esprimere il proprio pensiero su una questione di coscienza come la fecondazione assistita. La battaglia andava fatta sui contenuti, e non sulla contrapposizione politica tra laici e clero che ha contribuito solo a far aumentare il numero di coloro
che non sono andati a votare”.
“Ora, a bocce ferme – secondo Di Piatro – non resta che prendere atto della decisione degli elettori e rispettarla. Semmai, questa tornata elettorale ha evidenziato un’altra questione: l’inefficacia dell’istituto referendario così come formulato. La nostra Costituzione prevede tale strumento di democrazia diretta, ma la legge di attuazione è congegnata in modo tale da rendere pressoché impossibile il raggiungimento del fine che l’istituto si propone e cioè quello di permettere ai cittadini di esprimere direttamente il proprio pensiero su questioni che il Parlamento non riesce a risolvere da solo”.
“Insomma – spiega il presidente di Idv – oggi abbiamo avuto la dimostrazione, che la legge sul referendum è sostanzialmente illegittima”, e come tale va modificata o quantomeno impugnata davanti alla Corte Costituzionale. Ed è ciò che Idv si impegna a fare”.
“La soluzione che noi dell’Italia dei Valori proponiamo – conclude – è da tempo depositata agli atti del Parlamento: raddoppio delle firme necessarie per richiedere l’indizione del referendum ma eliminazione del quorum per la sua validità (o quanto meno diversa individuazione dei parametri per calcolare il quorum stesso)”.

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