Curatori:
ANGELO MAGGI
LEONARDO CIACCI
SERGIO BELARDINELLI
Fotografi:
FATIMA ABBADI
FRANCESCO BARASCIUTTI
STEFANO BUSATO
FERDINANDO FASOLO
ARIANNA NOVAGA
GIAMPAOLO ROMAGNOSI
MORENO ROCCO SEGAFREDO
ANGELO TASSITANO
Chiostro del Palazzo del Seminario Patriarcale, Venezia
28 maggio / 21 luglio 2015
Inaugurazione Giovedì 28 maggio alle ore 18.00
presso l’Auditorium della Fondazione Marcianum – verrà inaugurata la mostra fotografica “Reflective Landscape” organizzata dal Marcianum in collaborazione con Confagricoltura Veneto e Università IUAV.
Nel chiostro del Palazzo del Seminario Patriarcale verranno esposti – fino al 21 luglio prossimo – quarantotto scatti realizzati da otto fotografi che hanno immortalato alcuni agricoltori nel contesto nel quale operano quotidianamente e grazie ai quali il paesaggio Veneto si arricchisce di “bellezza”.
La fase matura dell’industrializzazione ci ha a lungo assuefatti all’idea che la produzione di beni implichi inevitabilmente un consumo di risorse. Abbiamo vissuto come condizione accettabile il consumo di spazi liberi per la costruzione di fabbriche, prima, e di periferie industriali, poi; lo stesso abbiamo fatto con le colline erose dalle cave dei materiali da costruzione; abbiamo accettato che per produrre acciaio e materie chimiche si consumassero aria e acqua; che per produrre sempre maggiori quantità di cibo si consumasse la cultura e il paesaggio della tradizione.
Tutto questo è ora alle nostre spalle, nella consapevolezza, diffusa, che ciò che si consuma debba essere restituito.
Un concetto questo, intimamente legato all’agricoltura e alle sue tradizioni più antiche, che trova nei nuovi interpreti di quei mestieri, mai sostituiti dalla tecnologia, piuttosto rinnovati da pratiche e possibilità nuove, una sensibilità e una attenzione rivolta a rendere il lavoro motivo di arricchimento del paesaggio, del patrimonio comune e che merita di essere portato all’attenzione del pubblico. Reflective Landscape o, “visti da vicino”, secondo il titolo iniziale di questa esposizione, rintraccia e propone ritratti di agricoltori, di imprenditori che hanno fatto della loro attività un’occasione per arricchire di segni e di qualità la loro terra, offerta a coloro che hanno l’occasione di avvicinare le loro aziende e lasciata in eredità alle generazioni a venire. Lo hanno fatto disegnando con cura campi e coltivazioni, restaurando e conservando edifici storici, usando creatività e cultura per rinnovare paesaggi antichi e renderli ancora produttivi. Paesaggi così costruiti riflettono l’immagine dei loro costruttori; diventano occasione di riflessione per chi si trova ad attraversarli; sono l’immagine riflessa di una cultura della cura, nella produzione.
Legare l’opera e il suo autore in un’unica immagine ha, infine, il senza dell’affermazione della responsabilità che comporta ogni trasformazione; una responsabilità che sembra giusto attribuire ai singoli protagonisti delle immagini esposte, perché l’esito della loro azione è parsa andare oltre il solo vantaggio individuale e alludere concretamente alla possibilità che esista e si possa costruire un patrimonio comune.
Reflective Landscape rintraccia e propone ritratti di agricoltori che hanno fatto della loro attività un’occasione per arricchire di segni e di qualità la loro terra. Si è pensato in fase realizzazione del progetto di dare a 8 fotografi l’opportunità di interpretare alcuni produttori veneti e il paesaggio da loro curato. Dall’incontro tra i fotografi, i soggetti da ritrarre e il contesto in cui essi operano, nasce l’idea di eseguire due scatti diametralmente opposti come in un riflesso. Cogliendo il soggetto di fronte e di spalle, e liberando il paesaggio da una rappresentazione fotografica vincolante, il produttore diventa il punto di snodo visivo attorno al quale ruota l’ambiente in cui egli/ella/essi operano. Questo curioso modo di fare un doppio ritratto, da noi fortemente raccomandato, e stimolato dall’allestimento nell’intercolunnio del chiostro della sede che ospita il Marcianum, ci ha permesso di determinare uno sguardo fotografico del tutto inedito. La richiesta dei curatori è stata estremamente complessa ma gli esiti di ogni singolo reportage sono decisamente straordinari. Come nel celebre quadro del Bronzino che ritrae il Nano Morgante “et in due modi, cioè da un lato del quadro il dinanzi e dall’altro il di dietro”, ecco che le fotografie realizzate per Reflective Lanscapes hanno la capacità di offrire più vedute di una stessa figura addentrandosi in una fitta maglia di interrelazioni. Ogni fotografo ha eseguito lo scatto secondo i propri canoni, le proprie inclinazioni e la propria cultura visiva in un panorama di esperienze che va al di là semplice ritratto. L’insolita richiesta di posare per un fotografo in una veduta non frontale del soggetto ha creato non poche perplessità. Allo stesso tempo l’immagine prodotta offre una magnifica gamma di atteggiamenti ed espressioni sul paesaggio veneto. I soggetti della fotografia contemplano, vivono e proteggono l’amata terra, il filare di alberi, la casa dei padri, l’architettura e il suo genius loci.
Leonardo Ciacci
Angelo Maggi
Sergio Belardinelli
I fotografi http://www.marcianum.it/it/content/i-fotografi
La mostra REFLECTIVE LANDSCAPE nasce da un’idea di voler lasciare una traccia visiva dell’opera di alcuni produttori nel paesaggio veneto in occasione di EXPO 2015. Si è pensato di coinvolgere solo otto fotografi per un motivo ben preciso: lo spazio in cui viene presentata la mostra. Il colonnato del chiostro del Seminario Patriarcale ha ventotto intercolunni. Lasciando liberi quattro intercolunni per permetter al visitatore di muoversi liberamente, rimanevano solo ventiquattro spazi dove poter presentare otto trittici fotografici. Da qui la proposta ad otto fotografi che abbiamo selezionato in base al loro sguardo fotografico. Sono stati scelti fotografi ritrattisti, di paesaggio e persino Street Photographers aperti a contaminazioni di linguaggi visivi contemporanei. Le aziende e i produttori da fotografare sono quasi sempre stati assegnati su indicazione di Confagricoltura. L’unico vincolo imposto dai curatori è il ritratto “et in due modi”, veduta frontale e non frontale del soggetto. Qui di seguito le biografie dei fotografi da noi scelti:
FATIMA ABBADI
FRANCESCO BARASCIUTTI
STEFANO BUSATO
FERDINANDO FASOLO
ARIANNA NOVAGA
GIAMPAOLO ROMAGNOSI
MORENO ROCCO SEGAFREDO
ANGELO TASSITANO
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