29 giugno-18 novembre 2012
Musei di Villa Torlonia-Casino dei principi
1924-2001
Ancora una bella mostra a Villa Torlonia a Roma: circa cinquanta dipinti, in alcuni casi inediti o raramente esposti, disegni, incisioni, fotografie d’epoca, documenti video di Renzo Vespignani, uno dei più grandi artisti del XX secolo, un artista che ha sempre saputo coniugare le grandi capacità tecniche con un’acuta coscienza del suo tempo.
L’esposizione segue l’ordine cronologico. Infatti, è facile scoprire le varie fasi dell’ispirazione dell’Artista, dagli esordi, intorno al 1945, che lo vedono genio fulgido emergente del dopoguerra alla prima mostra alla “Margherita” di Irene Brin e Gaspero del Corso, dall’adesione al Neo-realismo negli anni Cinquanta alla pittura materica e informale e alla Nuova Figurazione.
Gli anni sessanta sono caratterizzati dai “cicli”, gruppi di opere legate da un filo conduttore tematico. Il primo (1967) è L’imbarco per Citera, “una specie di festa che rappresenta il tramonto di una generazione”, seguiti, tra autobiografia e storia, dai cicli della maturità, Album di famiglia, Tra due guerre, Come mosche nel miele, Manhattan transfer.
Tantissimi i temi: dalle periferie ai nuovi miti della società dei consumi, dalle macerie della guerra alle speranze della ricostruzione, dal clima di degrado etico ed esistenziale, seguito al crollo degli ideali di rinnovamento, ai paesaggi ferroviari e industriali.
Dominanti le figure femminili che talvolta ricordano nella decorazione l’oro di Klimt: figure di donne sfuggenti ed enigmatiche, sensuali e affascinanti
oppure ricordano nell’abbigliamento l’inquietudine di Schiele: donne misteriose e lunari
oppure infine nei tratti raffinati del volto: donne eteree e bellissime che vanno a costituire il suo specifico stile
dando prova così della capacità di sapere diversificare sia le tecniche che i soggetti.
Fausta Genziana Le Piane
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