SU GRUPPO FACEBOOK FOTO PER SENSIBILIZZARE

La Rete degli Studenti Medi del Veneto insieme a Studenti Per Udu Padova, Udu Venezia e Udu Verona lanciano una campagna di sensibilizzazione sul tema del femminicidio sui social network. Iniziata su facebook, gli studenti invitano tutti i cittadini a postare una propria foto accompagnata dallo slogan “stop femminicidio: io ci metto la faccia” e a diffondere, per mantenere alta l’ attenzione sul tema.
Una forma di protesta senz’ altro nuova e alternativa, che nel giro di poche ore ha gia’ riscosso centinaia di ‘ mi piace’ e numerose foto! A tal proposito Alberto Irone, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Veneto, afferma:
“Abbiamo voluto lanciare un segnale forte su un tema che sempre piu’ ci vede coinvolti come cittadini di un Paese che, ancora, non ha trovato una soluzione a questo problema. Si tratta di donne, nostre madri, amiche, sorelle e compagne di scuola. Insieme agli universitari abbiamo pensato a promuovere una campagna di sensibilizzazione: non e’ possibile che gia’ col nuovo anno si siano verificate due nuove morti rosa! E chissa’ quante portano o porteranno di nuovo questo nome”.
Il termine femminicidio “non nasce per caso, ne’ perche’ mediaticamente d’ impatto ne’ tantomeno per ansia di precisione -scrivono gli studenti in una nota- Dietro questa parola c’e’ una storia lunga piu’ di venti anni, una storia in cui le protagoniste sono le donne. Anche l’ Unione Europea ha riconosciuto che il femminicidio riguarda tutti gli Stati del mondo, non solo quelli latinoamericani”.
L’ attuale situazione politica ed economica dell’ Italia “non puo’ essere utilizzata come giustificazione per la diminuzione di attenzione e risorse dedicate alla lotta contro tutte le manifestazioni della violenza su donne e bambine in questo Paese. Un triste primato che porta le Nazioni Unite a parlare di femminicidio per l’ Italia: rimane costante e’ la violenza in generale esercitata dagli uomini sulle donne. Secondo l’ Istat infatti una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni e’ stata colpita, nell’ arco della propria vita, dall’ aggressivita’ di un uomo, e nel 63% dei casi alla violenza hanno assistito i figli”.
Le donne piu’ colpite “sono quelle comprese nella fascia 16-24 anni. Le vittime sono considerate oggetti di proprieta’ e nel momento in cui cercano di spezzare questo legame, scatta la furia. Intanto nel nostro Paese sono cento le donne vittime di femminicidio nel 2012, e chissa’ quante di cui non conosciamo i nomi”. (Dire 10-01-13)

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