Sono passati dai 27 mila del 1994 ai 45 mila del 2004
Roma, 20 set. (Apcom) – Crescono le rotture coniugali in Italia. Secondo la ricerca dell’Accademia Nazionale dei Lincei “Instabilità Familiare: aspetti causali e conseguenze demografiche, economiche e sociali” – coordinata da Massimo Livi Bacci e finanziato dal Ministero dell’Univeristà e della Ricerca
– le separazioni legali, che attualmente riguardano il 25% dei matrimoni, sono passate dalle 51 mila del 1994 alle 83 mila del 2004. Anche per i divorzi il trend è in ascesa: dai 27 mila del 1994 ai 45 mila del 2004. Un forte impatto sugli scioglimenti coniugali è dato dalla partecipazione della donna al mercato del lavoro: percepire un reddito sembra infatti ridurre i vincoli della donna a prolungare un matrimonio infelice. I risultati della ricerca mostrano inoltre che le donne con un più alto rischio di scioglimento dell’unione sono quelle nate nei decenni più recenti, che si sono sposate in età più giovane, del Centro e del Nord Italia, che hanno conseguito alti titoli di studio, che hanno avuto un’esperienza di convivenza prematrimoniale e che si sono sposate con rito civile e che hanno esperienze di divorzio in famiglia.
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