Paolo D’Arpini
Sto riflettendo sul significato che do al termine Spiritualità Laica.
In effetti dal punto di vista etimologico e glottologico questa espressione non ha molta attinenza con la “meraviglia di sè” la scoperta dell’autoconoscenza che è alla base di ogni spiritualità.
Vorrei comunque chiarire il significato originario e concettuale di “spiritualità laica” che viene malamente indicato come un modo di esprimersi spiritualmente da parte di membri laici di una qualsiasi religione… In verità il termine laico derivante dal greco “laikos” sta a significare l’assoluta non appartenenza ad un modello religioso o filosofico e persino politico. Laico vuol dire “al di fuori di ogni contesto socialmente strutturato”, un po’ come il termine sanscrito “pariah”. Quindi è impensabile che un membro di una religione possa esprimere laicamente la spiritualità relativa a quella religione.
In verità la Spiritualità Laica sta ad indicare la “spiritualità naturale”, la ricerca spontanea dell’uomo verso la sua origine, verso il significato misterioso della vita, tale anelito è indirizzato verso l’auto-conoscenza. Ad esempio la traduzione inglese di “laico” è “laymen” che significa “uomo comune” ed il termine inglese più prossimo ad esprimere il concetto di Spiritualità Laica è “awe” ovvero “meraviglia di Sé”.
Tanto per cominciare stabiliamo che “spirito” per me significa “sintesi fra intelligenza e coscienza” inoltre confermo di non essere “credente” in alcuna forma, quel che affermo è sulla base della mia diretta esperienza di esistere e di averne coscienza. Non è necessario che alcuno me ne dia conferma e ciò vale -ovviamente- per tutti.
Non è necessario “credere” nella propria esistenza per dire “io sono”, lo sappiamo senza ombra di dubbio da noi stessi. Mentre per sentenziare l’assunzione di una fede o la mancanza di una fede non possiamo fare a meno di usare il termine “credo” oppure “non credo”. Se ne deduce che l’essere ed esserne contemporaneamente coscienti è naturale ed inequivocabilmente vero, mentre sostenere qualcosa che ha il suo fondamento nel pensiero, cioè nella speculazione mentale, è solo un processo, un concettualizzare.
Non voglio fare il difficile ma è ovvio che nessuno dirà mai “credo di esistere e di essere consapevole” mentre per qualsiasi altra affermazione (o forma pensiero astratta o concreta) dovrà sempre usare il termine “credo in questo od in quello … nella religione o nell’ateismo” od in qualsiasi altra cosa a cui si presta fede…
“Io sono” è perciò la verità pura e semplice ed è qui vano spiegare le possibili ragioni di tale “essere” giacché questo procedimento esplicativo (o interpretazione) rientra solo nella speculazione ed è quindi opinabile.
Affermare che la coscienza è il risultato della scintilla divina o il percorso casuale della materia che si trasforma in vita lasciamolo dire ai sofisti. Mentre “Io sono” è l’unico fatto incontrovertibile che non abbisogna di prova o discussione alcuna. Ed è su questa base che voglio restare. Non ha senso quindi mettersi a discutere sui “modi”…..o sulle “ipotesi”. Dico ciò per tacitare ed evitare qualsiasi contrapposizione sulla realtà del fatto contingente da me espresso (e tutti a mente serena possono esserne consapevoli). Questa è laicità dello spirito.
“Spiritualità laica” è un semplice e banale “riconoscimento” dello stato spontaneo di ognuno di noi…….. la coscienza di Sé.
Paolo D’Arpini
www.circolovegetarianocalcata.it
articolo pubblicato su http://www.aamterranuova.it
Commenti