Si è conclusa ieri a Torino la manifestazione internazionale Terra Madre – Salone del Gusto che in questa sua dodicesima edizione (incominciata il 20 settembre) ha voluto connotarsi come l’ “edizione delle persone”. Una quattro giorni di dibattiti, eventi e cucine da ogni angolo del mondo in cui tutti siamo chiamati ad interrogarci su che cibo scegliere: che metodi di produzione mettere in pratica, quali alimenti cucinare, cosa mettere nel carrello della spesa. Ogni giorno, infatti, l’alimentazione che scegliamo ci pone di fronte a molte domande che non riguardano solo il cibo ma anche l’ambiente, l’equità sociale, l’economia, la politica… Scegliere un cibo in luogo di un altro significa schierarsi, non essere indifferenti al pianeta su cui viviamo e alle sue risorse, pensare al futuro.
Terra Madre – Salone del Gusto è un progetto di Slow Food, una rete mondiale formata da piccoli agricoltori, allevatori, pescatori, cuochiche con la loro visione e i loro saperi lavorano per promuovere nuove produzioni e una nuova gastronomia fondate sulla tutela della biodiversità, la protezione dell’ambiente, il rispetto delle culture e delle tradizioni locali.
I piccoli produttori sono stati i protagonisti della manifestazione condividendo i problemi generati da un’agricoltura intensiva lesiva delle risorse naturali e da un’industria alimentare di massa che mira all’omologazione dei gusti e che mette in pericolo l’esistenza stessa delle piccole produzioni. Loro, i piccoli produttori hanno portato in città, attraverso Terra Madre, l’agrobiodiversità dei cibi, ricordandoci quanto grande, bello e variegato sia il mondo, coinvolgendo inoltre la cittadinanza su problemi e soluzioni comuni all’interno delle tante conferenze previste.
I produttori partecipanti a Terra Madre hanno dato concretezza al concetto di qualità di Slow Food: buono, pulito e giusto, dove buono si riferisce alla qualità e al gusto degli alimenti, pulito a metodi di produzione rispettosi dell’ambiente, giusto alla dignità e giusta remunerazione dei produttori e all’equo prezzo dovuto dai consumatori. Il mondo della chiocciolina, il celebre simbolo di Slow Food, è “slow”, in opposizione alla filosofia del “fast” e in particolare del “fast food”.
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