Dal 29 settembre al 3 febbraio 2013 al Palazzo delle esposizioni a Roma
poeta della periferia
Più di 200 fotografie originali, scattate dal fotografo Robert Doisneau tra il 1934 e il 1991 formano una importante rassegna dell’arte del grande fotografo francese attraverso la città di Parigi e contribuiscono a far conoscere o meglio ricordare il poeta della periferia.
Tanti i temi presentati e cari all’artista: i lungo Senna, le strade del centro e della periferia, i bistrot, gli atelier di moda, le gallerie d’arte, gli scrittori.
Se la mostra si intitola “Robert Doisneau, Paris en liberté”, “Robert Doisneau, Parigi in libertà”, il visitatore si accorge subito che il tema prediletto delle sue foto in bianco e nero sono i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere. Sono colti nel loro ambiente e osservati con simpatia, tenerezza e umanità senza giudizio o pregiudizio alcuno. Perché, come lui stesso ammette, “s’impossessa dei tesori che i suoi contemporanei trasmettono inconsciamente”.
L’interesse per l’uomo e per i suoi sentimenti è evidente nella serie di scatti che accoglie il visitatore, quella dedicata alle espressioni del pubblico dinanzi alla Gioconda.
Intitolerei questa foto – realizzata da Doisneau nel 1960 per Life -: “Gli innamorati noncuranti”. In effetti, l’uomo e la donna non sono minimamente turbati, né preoccupati di poter essere visti, osservati dai passanti magari curiosi: ciò che conta è il loro amore, il loro desiderio, il loro bacio, sono l’una per l’altro: “Vidi un fattorino che baciava una ragazza sul furgoncino a tre ruote. Lo chiamai: “Vi dispiacerebbe ripetere? Sto facendo un servizio sugli innamorati di Parigi”. No – rispose lui – lei è la figlia della padrona”. Ci rimasi male. Allora gli chiesi se fosse disposto a prestarmi il triciclo. “Quello sì, che vuole che me ne faccia!” Rifeci la scena con due comparse che ripeterono esattamente quanto avevo visto” (Le Soir, 6 e 7 febbraio 1993).
In effetti, questa foto è un piccolo mondo e noi potremmo immaginare la storia di questa coppia, da dove viene, dove va, dove si è conosciuta ecc.
LE DATE DI UNA VITA
Robert Doisneau scopre fotografia e litografia da giovane all’école Estienne, presso Chantilly. Venne poi assunto all’età di ventidue anni, dopo aver lavorato come assistente dello scultore André Vigneau (1931), presso le officine della Renault di Billancourt (1934) come fotografo industriale da dove viene licenziato cinque anni più tardi per assenteismo. Nel 1939 divenne fotografo-illustratore free-lance.
Negli anni quaranta si impegnò nella Resistenza, dal 1945 cominciò a lavorare con Pierre Betz, editore del giornale Le Point e dal 1946 divenne fotografo indipendente per l’agenzia Rapho, fondata da Charles Rado e gestita all’epoca da Raymond Grosset; Doisneau rimase un fotografo della Rapho per circa cinquant’anni.
Nel 1947 incontrò Jacques Prévert, Robert Giraud e, nello stesso anno, vinse il Kodak Prize.
Nel 1974 la Galleria Chateau d’Eau di Toulouse espone le sue opere e, a partire dagli anni Settanta, ottiene i primi importanti riconoscimenti. Da allora le sue fotografie sono pubblicate, riprodotte e vendute in tutto il mondo.
Morì a Montrouge, un sobborgo a sud di Parigi, e venne seppellito a Raizeux, accanto alla tomba della moglie.
Fausta Genziana Le Piane
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