Roma, 10 nov. – (Adnkronos) – La ricerca promossa dalla Commissione delle elette della Provincia di Roma in collaborazione con Legautonomie ‘Rappresentanza politica e partecipazione: la voce delle donne’ indaga sul valore e sul significato della rappresentanza politica della donna nei comuni e nelle circoscrzioni della provincia capitolina e della capitale. Un progetto che si muove tra l’effettivo esercizio dell’iniziativa politica delle donne e la loro conquista degli spazi di rappresentanza. A presentare l’indagine sono stati questa mattina presso Palazzo Valentini a Roma la vice presidente della Provincia di Roma, Rosa Rinaldi, accompagnata il presidente del consiglio provinciale, Adriano Labbucci, il Direttore Nazionale di Legautonomie, Loreto Del Cimmuto, il docente universitario di sociologia, Stefano Petillie la presidente della Commissione delle elette, Cecilia D’Elia.
”Le donne che oggi arrivano a ricoprire un ruolo istituzionale rappresentano un filo di continuita’ con quelle che nel passato hanno saputo cambiare le societa’ moderne aprendo un conflitto sociale per il raggiungimento dei diritti basilari – ha detto Rosa Rinaldi – Ognuna di queste donne puo’ definirsi a modo suo ‘femminista’. Analizzando l’indagine colpisce come la maggior parte delle donne impegnate nelle Istituzioni abbiano piu’ di 40 anni e siano single – sottolinea la Rinaldi – Si tratta di un lavoro dalla grande importanzache segnala come le Istituzioni e la politica oggi non riescano a rappresentare la ricchezza delle donne nella societa”’.
Dai dati emersi nell’indagine risulta che la carriera politica rappresenta per le amministratrici della provincia un’opportunita’ di vita importante per il 48,5%, mentre per il 18% e’ una possibilita’ di crescita personale. Per il 60% delle elette poi lecarenze avvertite nella pubblica amministrazione e’ dovuta alla scarsacircolazione delle informazioni, mentre per il 43% per l’inadeguatezzadelle competenze e della preparazione del personale. Il 25% ritiene che all’interno delle amministrazioni vi siano scarse opportunita’ di confronto. Medio basso risulta essere il livello informativo degli uffici. Il 46% delle donne ritiene che l’ostacolo maggiore per la partecipazione femminile nella vita politica sia la cooptazione uomo-uomo e per il 16% la subordiazione donna-uomo, mentre per il 22% le difficolta’ derivano dal conciliare l’attivita’ istituzionale con la famiglia.
”Un dato che ci fa piacere e che era preciso obiettivo della ricerca e’ il 77% delle intervistate che ritiene necessaria una rete che sappia mettere in relazione le elette della
provincia – spiega Cecilia D’Elia – Una rete che sappia essere un punto di riferimento per valorizzare l’operato delle donne nella pubblica amministrazione”. In conclusione secondo Adriano Labbucci ”mentre aumenta il numero delle donne laureate, per paradosso diminuisce il numero delle donne nel campo della politica. Nel consiglio provinciale di Roma
abbiamo sette consiglieri donna – ha concluso Labbucci – un dato positivo se si pensa alla passata amministrazione, ma che ancora non basta se si pensa che in totale i consiglieri sono ben 45”.
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