Si chiama Salma la prima donna di cui oggi è stata annunciata l’elezione in Arabia Saudita, ultimo Paese al mondo ad aprire il suo sistema elettorale al voto femminile. La storica svolta è di ieri, con le prime elezioni comunali a cui le donne hanno potuto partecipare sia come elettrici sia come candidate. Dopo di lei è stata annunciata dalle autorità saudite la vittoria di altre 19 donne, ma alla fine dello spoglio delle schede il numero delle elette potrebbe anche essere più alto. E quello che nei paesei occidentali sarebbe considerato un “piccolo” risultato, rappresenta una grande vittoria per l’elettorato femminile di un paese in cui alle donne è imposto l’obbligo di coprirsi completamente in pubblico, è vietato guidare un auto e, per quanto riguarda tutte le cose più importanti della loro vita come matrimonio, viaggi e istruzione, sono sottoposte al volere dei maschi della famiglia. La “rivoluzione” elettorale non è stata comunque indolore: alle candidate è stato vietato farsi fotografare per farsi conoscere dagli elettori ed è stato proibito fare comizi elettorali pubblici di fronte agli uomini. Un “contentino” l’hanno comunque avuto: per incentivarne l’affluenza alle urne è stato loro offerto il taxi gratuito per recarsi ai seggi. Salma e le altre donne elette provengono dalle località più disparate dell’Arabia Saudita, dalle grandi città ai piccoli villaggi. E proprio in uno sperduto villaggio chiamato Madrakah, a circa 150 chilometri a nord della Mecca, il luogo più sacro dell’Islam, è stata eletta Salma bint Hizab al-Oteibi superando sette uomini e due donne. (13 dicembre 2015)
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