Tor Bella Monaca:
La petizione delle donne per il Cespp
Da tre anni si occupa di donne vittime di violenze in uno dei quartieri più difficili della capitale, Tor Bella Monaca.
Offre supporti psicologici, porge una mano a chi vive in condizioni familiari disperate. Ma ora il Cespp, Centro di Supporto Psicologico Popolare, rischia di chiudere.
Da maggio 2011, l’associazione senza scopo di lucro ha offerto a uno dei quartieri più difficili della Capitale, un importante servizio a tutela delle donne vittime di violenze. Centri di ascolto e supporto psicologico, gruppi di auto-aiuto e corsi di recitazione, che hanno salvato moltissime donne e che ora rischiano di cadere nel dimenticatoio.
Ora il Cespp non ha più tempo «Per 3 anni – spiega Stefania Catallo, la responsabile del centro – il Cespp è stato ospitato gratuitamente dall’associazione “Sirio87”, che lo scorso 14 gennaio ha ricevuto lo sfratto, per vicende precedenti e sconosciute al centro antiviolenza. Così da un giorno a un altro, tutte le donne che si rivolgevano al Cespp si sono ritrovate senza una sede.
In un colpo solo sono saltati il servizio del centro antiviolenza ed è stato eliminato un punto di riferimento per le centinaia di persone che gravitano intorno alla struttura.
Ma le tante donne che da tempo vedono in questa struttura un punto di riferimento per il quartiere non ci stanno. E lanciano una petizione, che ha già raccolto 40 mila firme, al sindaco Ignazio Marino, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Consigliere del Ministro dell’Interno per le politiche di Contrasto alla Violenza di Genere Isabella Rauti per salvare il Cespp.
La petizione Stefania Catallo si è rivolta al Municipio VI e al Campidoglio senza ottenere risposte, fino a decidere di pubblicare una petizione su Change.org. “Salviamo il centro antiviolenza di Tor Bella Monaca” questo il titolo della petizione e il messaggio dell’appello che le socie del Cespp hanno lanciato al sindaco Ignazio Marino, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Consigliere del Ministro dell’Interno per le politiche di Contrasto alla Violenza di Genere Isabella Rauti.
«Chiediamo di salvare il nostro lavoro che in questi 3 anni ha ridato vita a moltissime donne, chiediamo impegni precisi, non promesse disattese, non semplici tweet » ha detto Stefania Catallo riferendosi a Marino che qualche giorno fa aveva twittato “Il centro antiviolenza privato di Tor Bella Monaca merita di continuare a lavorare, ci impegneremo al massimo per evitare che chiuda”.
«Questa indifferenza, oggi come ieri – ha continuato Catallo – non è solo uno schiaffo al nostro lavoro, ma alle centinaia di donne morte durante questi anni e a tutte quelle che, per loro fortuna, sono ancora vive grazie al lavoro di chi come noi cerca di fermarne la mattanza».
Il numero delle adesioni alla petizione sta crescendo a vista d’occhio, le firme sono già 40mila e «se raggiungeremo le 50mila – ha detto la responsabile – andremo da Napolitano».
Intanto lunedì le socie del Cespp avranno un incontro in VI Municipio con l’assessore alle pari opportunità Maria Madama, dalla quale si aspettano soluzioni. (Francesca Demirgian, 23 Gennaio 2014)
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