(ANSA) – BRUXELLES, 24 lug – Rafforzare la presenza femminile nel mondo della ricerca italiana, come previsto anche dal VII programma quadro europeo sulla ricerca. E’ uno degli obiettivi che si propone il ministro Fabio Mussi che, oggi a Bruxelles per il Consiglio europeo sulla competitivita’, ha sottolineato come in questo settore ”esista ancora una forte discriminazione sessuale”. ”Bisogna – ha detto Mussi a margine dei lavori del consiglio – assolutamente promuovere la presenza delle donne nel mondo della ricerca: le donne che si laureano sono molte di piu’ degli uomini e il loro rendimento scolastico e’ mediamente migliore, ma nonostante questo, sulla base della piramide della ricerca, il numero delle donne si restringe man mano che si sale di livello”. Che fare allora? Una prima misura possibile, secondo il ministro, potrebbe partire ad esempio dalla definizione del comitato che si occupa dell’ assegnazione dei fondi Prin (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale): ”Attualmente, su 14 membri solo uno e’ donna; ho intenzione – ha annunciato Mussi – di aumentare decisamente il numero delle donne presenti. A fine luglio sara’ nominata la nuova commissione Prin e la presenza femminile aumentera’ sicuramente”. Un forte impulso, quello al rafforzamento della presenza femminile nella ricerca scientifica e tecnologica, che viene appunto dal VII programma quadro europeo, che prevede misure di incentivazione perche’ le ricercatrici possano portare un ulteriore contributo al sistema di ricerca europeo. Riferendosi quindi ai finanziamenti europei per la ricerca, Mussi ha ricordato come, negli anni scorsi, l’ Italia abbia speso solo il 70% dei fondi disponibili: ”Per ogni 10 euro che l’Italia mette nel budget europeo – ha detto il ministro – ne spende sette per la ricerca; questo significa che l’ Italia – ha concluso – e’ stata quindi sottofinanziata rispetto al suo contributo per la definizione del budget europeo complessivo in questo settore”.
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