Scienziati del Cern esultano:

bo - SCOPERTA LA PARTICELLA DI DIO
Foto dal sito del Cern

Roma – (Adnkronos) 04 luglio, ore 11:04 – I ricercatori hanno scoperto il bosone di Higgs, la particella prevista 48 anni che spiega come mai tutte le cose nell’universo hanno una massa. Scoperta realizzata dai due esperimenti di punta di Lhc, Atlas e Cms. Il margine di sicurezza dei dati mostrati dal Cern è pari al 99,999%.
Gli scienziati del Cern esultano, praticamente hanno scoperto il bosone di Higgs, la ‘particella di Dio’ che spiega come mai tutte le cose nell’universo hanno una massa, la particella che mancava per capire come e’ fatto l’universo secondo il modello Standard concepito dai fisici.
L’annuncio e’ stato dato questa mattina dal Cern e la scoperta e’ stata realizzata dai due esperimenti di punta di Lhc, Atlas e Cms. Il margine di sicurezza dei dati mostrati oggi dal Cern e’ pari al 99,999%. Insomma X e’ stato trovato. L’annuncio del Cern arriva in apertura del maggiore congresso di fisica delle particelle che prende l’avvio oggi a Melbourne, in Australia.
Nella sala delle grandi occasioni, gli scienziati del Cern di Ginevra stanno ascoltando le parole di Fabiola Gianotti, la responsabile dell’esperimento Atlas all’interno di Lhc che, con Joe Incandela, numero uno dell’esperimento Cms, sta di fatto annunciando al mondo la scoperta dell’elusivo bosone di Higgs. Una caccia che sta andando avanti da 50 anni. “Abbiamo osservato nei nostri dati chiari segnali di una nuova particella, al livello di 5 sigma, nella regione di massa intorno ai 126 GeV” dice Gianotti. E per 5 sigma i fisici intendono una percentuale di certezza pari al 99,999%. Anche lo champagne e’ pronto per festeggiare quella che per molti e’ la piu’ grande scoperta scientifica degli ultimi 100 anni.
“I risultati sono preliminari ma il segnale a 5 sigma intorno ai 125 GeV che abbiamo visto e’ incredibile. E’ l’indizio di una nuova particella” afferma Joe Incandela, responsabile dell’esperimento Cms che, pur mantenendo ancora un velo di cautela, aggiunge secco: “Sappiamo che deve essere un bosone ed e’ il bosone piu’ pesante che abbiamo mai visto”. Incandela sottolinea che le ricerche continueranno, certo, perche’ “le implicazioni” di questa scoperta “sono assolutamente significative” motivo per “essere estremamente diligenti in tutte le nostre verifiche e studi” aggiunge ancora lo scienziato. Ma il dado e’ tratto.
“E’ difficile non esultare con questi risultati” dice il direttore della Ricerca e Computing del Cern, Sergio Bertolucci, il fisico italiano a capo di tutte le ricerche del centro di fisica nucleare di Ginevra. I risultati diffusi oggi dal Cern sono stati definiti preliminari ma hanno un sapore davvero forte per il progresso della scienza. “I dati sono basati su studi realizzati nel 2011 e nel 2012 che sono ancora sotto analisi e la pubblicazione dei risultati di queste ricerche e’ attesa per la fine di luglio” spiega il Cern che ha scelto di rendere pubblici i risultati oggi proprio mentre anche oltreoceano la comunita’ dei fisici che lavora all’acceleratore di particelle Tevatron nell’Illinois, in Usa, ha annunciato di avere a sua volta scoperto una particella che coincide con le caratteristiche di Higgs. La certezza dell’osservazione dei fisici del Tevatron e’ pari al 90%. Cosi’ il Cern, forte del suo 99,999% ha deciso di non aspettare oltre (Roma, 4 lug. Adnkronos) –
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Fisica: trovato bosone di Higgs; esperto, “e’ l’ultimo tassello”

I fisici del Cern ritengono di aver trovato il bosone di Higgs, la cosiddetta ‘particella di Dio, che rende possibile che ogni cosa abbia una massa. L’annuncio ufficiale sara’ dato probabilmente mercoledi’ 4 luglio a Ginevra in Svizzera, sede dell’acceleratore di particelle piu’ grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc,) utilizzato per scovare il bosone. Se fossero confermate le indiscrezioni, la caccia alla cosiddetta ‘particella di Dio’, ritenuta responsabile della massa di tutti i corpi esistenti, potrebbe essersi conclusa con un successo. “Mi aspetto che mercoledi’ venga data la notizia che c’e’ un risultato statisticamente significativo che indichi la scoperta di un bosone con una massa introno ai 125 GeV/cˆ2, una massa non molto alta, ma nel range di quelle aspettate” ha spiegato Marco Napolitano, Ordinario di Fisica nucleare e subnucleare dell’Universita’ ‘Federico II’ di Napoli.
Si tratta di una indicazione che il Cern aveva fornito gia’ l’anno scorso, ma con una precisione statistica che non era ancora completa, dato che non era ancora stata analizzata tutta la massa di dati raccolta fino a quel momento. Ora, dopo 18 mesi di lavoro nel grande acceleratore di particelle Large Hadron Collider (Lhc), si sarebbe raggiunta una certezza che oscilla fra il 99 e il 99,9 per cento.
“L’evidenza statistica adesso e’ molto piu’ pregnante, il significato statistico e’ molto migliorato. A dicembre si parlava di un certo segnale con una accuratezza statistica nell’ordine di un paio di ‘deviazioni standard’, che non e’ considerata accettabile in ambito scientifico per essere certi di trovarsi di fronte a una scoperta”. “Adesso – prosegue – da quel che so, si e’ raggiunta una accuratezza di 4-5 deviazioni standard, e la comunita’ scientifica ormai ormai da’ per certa la scoperta”, commenta Napolitano. Gli esperimenti che danno la caccia al bosone sono due: si tratta di Atlas (A Toroidal LHC ApparatuS) e di Cms (Compact Muon Solenoid), esperimenti di carattere generale, che registrano i risultati dell interazione protone-protone ad altissima energia che avvengono all’interno dell’acceleratore Lhc. “Gli apparati sono costruiti intorno alla regione di interazione dei fasci e riescono a vedere un gran numero di particelle cariche, oppure anche fotoni. Viene analizzato un gran numero di eventi alla ricerca di eventi di produzione del bosone, che una volta prodotto si puo’ manifestare con diversi tipi di segnature sperimentali, e vengono analizzate quelle ‘tracce’ nelle quali il bosone e’ atteso” continua Napolitano.
Ma cosa significherebbe la conferma dell’esistenza del bosone di Higgs?. “Esiste un costrutto teorico, chiamato Modello Standard delle interazioni fondamentali, in particolare elettrodeboli e forti, che e’ stato costruito a partire da certi principi. Questo Modello finora ha funzionato benissimo, ed e’ riuscito a spiegare una serie di osservazioni sperimentali che erano ben note.
All’interno del Modello c’e’ un settore, il Settore di Higgs, ossia il meccanismo con il quale il modello descrive la generazione della massa delle particelle che entrano nel modello. Questo meccanismo, che e’ cruciale all’interno della teoria, richiede l’esistenza del bosone di Higgs. Esso prevede che esista almeno una particella non osservata la cui esistenza e’ legata al meccanismo col quale tutte le particelle acquistano massa. Aver scoperto il bosone significa aver trovato il tassello fondamentale che da’ validita’ a tutto il costrutto teorico del Modello Standard” spiega Napolitano. (AGI, Roma, 3/7/12)
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