di Adele Cavalli
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“Ritengo che lo scopo migliore di un giardino sia quello di deliziare e di rinfrescare la mente,
di calmare, ingentilire e confortare il cuore in uno spirito di ammirazione e gratitudine”.
Gertrud Jekyll (1843/1932),
pittrice inglese, progettista di giardini e giardiniera.
Così, proprio per caso, mi sono trovata a leggere un articolo che parlava della scrittrice Vita Sackville-West e del suo amore per i giardini di Sissinghurst, da lei stessa progettati e realizzati. Ho scoperto una Vita ‘giardiniera’ come amava lei stessa definirsi.
La conoscevo solo come scrittrice e amica di Virginia Woolf che a lei si era ispirata per il suo Orlando.
Da lì, la voglia di approfondire e conoscere meglio questa donna e da lì l’idea di vedere se altre scrittrici avessero, come lei, lo stesso amore per la natura e per il proprio giardino.
E’ iniziato, per me, un piccolo viaggio alla ricerca, non sempre facile, del giardino di alcune scrittrici.
Ho scoperto così che:
Colette usciva dal giardino con i capelli in disordine, picchettati di ramoscelli “… era del tutto simile ad una baccante dopo le libagioni”.
Emily Dickinson, naturalista e botanica, fin da ragazzina amava raccogliere fiori e foglie per il suo erbario.
Vita Sackville-West nel giardino di Sissinghurst “ubriaca di rose si guarda intorno e non sa quali raccomandare”
Elisabeth von Arnim (Mary Annette Beauchamp), nel suo giardino selvaggio e pieno di rami intricati, ritrovava la felicità di quando bambina correva nei prati cosparsi di tarassaco e margherite con una fetta di pane spalmata di burro e zucchero.
Marguerite Yourcenar viveva tra i giacinti che in primavera coloravano di azzurro il prato della sua casa bianca davanti al mare e circondavano il suo giardino selvaggio.
Edith Warton trovava sollievo e gioia facendo passeggiate tra i sentieri disegnati da lei stessa nel suo grande giardino.
George Sand amava la natura e i fiori sempre presenti nelle sue opere, li coltivava, li dipingeva e li raccoglieva per il suo erbario che sfogliava nelle giornate malinconiche per ritrovare momenti di pace e quiete.
Karen Blixen amava il suo giardino danese, dopo il ritorno dalla sua Africa, e curava i cespugli di peonie e gli altri fiori che le servivano per le sue stravaganti e colorate composizioni.
Eudora Welty accovacciata sul prato puliva le aiuole e preparava il terreno per le sue rose e le sue camelie annusando l’odore della terra e facendola scivolare tra le dita.
Jane Austen “alla natura e alle sue bellezze si avvicinava in modo tutto suo”, rimanendone incantata e rapita.
E’ stato davvero molto piacevole e particolare questo viaggio che mi ha permesso di scoprire aspetti nuovi e diversi di scrittrici che avevo conosciuto solo attraverso la lettura delle loro opere più famose.
E’ stato come spiarle nei loro momenti più privati, ai più sconosciuti, e questo mi ha regalato il piacere di sentirle più vicine.
Sono entrata nei loro giardini ed ho respirato i profumi che anche loro sentivano, catturata dalle forme e dai colori che loro avevano scelto con amore.
Alcune pagine di “Scrittrici in giardino”
il libro è reperibile on line presso
ilmiolibro: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=565570
o presso le librerie Feltrinelli
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