Renzi: “Mai più supplenti e classi pollaio”. Restano gli scatti di anzianità ma ci sono anche 200 milioni per la valutazione del merito dei docenti. Tornano le ore di storia dell’arte e musica

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 IL CDM APPROVA LA RIFORMA. IL PRESIDE POTRA' ASSUMERE I PROF

Scuola, il Cdm approva la riforma. Il preside potrà assumere i prof (ansa) ROMA – Nove giorni fa furono presentate solo le linee guida sulla “Buona scuola” del governo di Matteo Renzi. Nel cdm di oggi, invece, è stato approvato il ddl di riforma del sistema scolastico, contro il quale oggi sono scesi in piazza gli studenti in diverse città italiane. “La riforma della scuola è quella principale per il Paese, ne siamo orgogliosi”, ha annunciato il premier aprendo la conferenza stampa. “Siamo riusciti, dopo una lunga discussione, a trovare un buon clima in consiglio dei ministri – ha detto Renzi – Ora la palla passa al Parlamento. Le proposte sulla scuola sono realizzabili abbastanza rapidamente, con grande intensità, se il Parlamento vorrà lavorare con senso d’urgenza. Sono molto ottimista”.
Come già preannunciato, a proposito della progressione di carriera dei docenti, restano gli scatti fondati sull’anzianità, ma viene inserita anche una cifra aggiuntiva sul merito: 200 milioni di euro a partire dal 2016 . “Il merito lo valuterà il preside, sentito il consiglio dei docenti, secondo modalità che sceglieranno. Decideranno loro”, ha chiarito Renzi. Ci sarà inoltre la “Carta del prof”, un bonus annuale in denaro ai professori da spendere per finalità culturali che ammonterà a 500 euro (innalzato, dunque, rispetto alle bozze del ddl che prevedevano 400 euro l’anno). Un rimborso spese “per andare a teatro, a sentire un concerto, a vedere l’opera… Anche questo è cultura”, ha spiega Renzi.
Resta la detrazione fiscale per coloro che manderanno i figli nelle scuole paritarie, accanto ad altri strumenti fiscali come il cinque per mille e lo “school bonus”, ossia speciali detrazioni a chi investe sulla scuola. E compare anche la “chiamata diretta” degli insegnanti da parte dei presidi, che potranno scegliere gli insegnanti direttamente da un Albo nel quale sono pubblicati anche i curricola dei docenti. “Grazie all’organico funzionale non ci saranno mai più classi pollaio né supplenti”, ha aggiunto Renzi. “Gli stessi presidi saranno poi valutati”, ha precisato il premier.
“Il primo punto” della riforma della scuola “è l’autonomia – ha continuato il presidente del Consiglio – Ogni scuola vive la propria autonomia. E’ come se dicessimo che la scuola deve essere il cuore e il motore di un territorio, ma ogni scuola è diversa”.
Quanto al Piano assunzioni, il vero nodo ancora da sciogliere della riforma, il premier ha chiarito che il ddl prevede “l’assunzione di 100mila precari. C’è l’intenzione di sanare una ferita di 20 anni di promesse verso il corpo docente”. “Abbiamo fatto le nostre scelte – ha aggiunto – inseriamo in questa categoria chi è dentro le graduatorie ad esaurimento. Non chi, anche se dispiace dirlo, sta dentro le graduatorie di istituto. L’assunzione di 100mila precari viene alla fine di questo percorso. Non è l’inizio”.
“Ci sono tantissimi fior di professionisti che sono nelle graduatorie d’istituto, ma questi non saranno assunti. Per loro bandiremo concorsi in modio serio e puntuale: se sei in graduatoria a esaurimento sarai assunto, ma se sei in graduatoria d’istituto no, devi fare un concorso”, ha precisato Renzi. “Tutti coloro che sono nelle gae (graduatorie a esaurimento) e i vincitori di concorso 2012 saranno inseriti nell’organico funzionale- aggiunge- ma gli idonei non sono vincitori, dovranno fare un concorso”.
Quanto all’edilizia scolastica, Renzi ha anche annunciato che “dalla Banca europea degli investimenti sono in arrivo 940 milioni di euro per l’edilizia scolastica”.
Nella riforma della scuola è rafforzato l’insegnamento di “musica, arte, lingue, educazione motoria”, ha proseguito Renzi. “Ci sarà particolare attenzione, dalla primaria, alla assoluta professionalità di chi insegna l’inglese, per dare insegnamenti non appiccicaticci – per cui si fa fare un corsettino alla maestra – ma si richiede un inglese assolutamente perfetto”, spiega il premier. E scherza: “Il ministro dell’Istruzione è prof d’inglese e il presidente del Consiglio ne avrebbe molto bisogno”.

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