MONTANELLI(IDV), CON ROYAL CAMBIO DI PASSO
VITTORIA CHE FA BEN SPERARE PER FUTURO EUROPA

(ANSA) – ROMA, 17 NOV – ”La straordinaria vittoria di Segolene Royal alle elezioni primarie francesi, con oltre il 60 per cento dei consensi tra i socialisti transalpini, e’ una notizia davvero entusiasmante che fa ben sperare per il futuro di tutta Europa”. Lo afferma Wanda Montanelli, responsabile nazionale del Dipartimento Pari Opportunita’ dell’Italia dei Valori.
”C’e’ un’energia positiva – aggiunge – che attraversa negli ultimi mesi l’intero pianeta, da un parallelo all’altro e da un continente all’altro. Un’energia che va dal sud America all’Africa, al nord Europa, all’Asia, passando per democrazie antiche e prestigiose come gli Stati Uniti e ora la Francia. Il fatto che in un periodo internazionalmente difficile come quello che stiamo attraversando, una fetta considerevole di francesi abbia scelto, per la prima volta nella loro storia, di far concorrere una donna alle elezioni presidenziali e’ il segnale che molti di noi attendevano, a significare che qualcosa davvero sta cambiando anche nel vecchio continente”. ”Mi pare ormai chiaro – conclude l’esponente Idv – che Oltralpe abbiano deciso di cambiare passo, e se, come credo e spero, Segolene Royal riuscira’ a conquistare l’Eliseo, gli effetti positivi di questa scelta, di questa dorsale rosa che parte dalla Finlandia e arriva a Parigi passando per i paesi scandinavi e per la Germania di Angela Merkel, si riverbereranno anche sull’Italia”.

MELANDRI, VITTORIA ROYAL RIVOLUZIONE STRAORDINARIA

(AGI) – Roma, 17 nov. – Il successo di Segolene Royal alle primarie del partito socialista francese per la corsa all’Eliseo ha suscitato entusiasmi nel centrosinistra ‘nostrano’. Un plauso sia per il metodo, le primarie, che per il merito, il risultato, viene dal ministro per Giovani e Sport, Giovanna Melandri. “Una donna socialista, intelligente e popolare come Segolene Royal in corsa per l’Eliseo – sottolinea – e’ gia’ di per se’ un rivoluzione straordinaria. Da oggi parte la sua corsa verso la Presidenza francese a cui guardano con speranza tutte le socialiste europee”. Nel sottolineare che “le primarie servono a scardinare ogni possibile tentazione conservatrice all’interno dei partiti e ad aprire spazi inediti per le donne” secondo la Ministra “questa e’ una bella lezione per tutta la politica ed anche per noi qui in Italia: il centrosinistra italiano ha imparato a riconoscere e premiare la forza delle primarie da tempo e le ha gia’ praticate piu’ volte con un enorme successo di partecipazione popolare, soprattutto quando ha scelto Romano Prodi come suo leader”. Per Wanda Montanelli, responsabile nazionale del Dipartimento Pari Opportunita’ dell’Italia dei Valori, “la straordinaria vittoria di Segolene Royal, con oltre il 60 per cento dei consensi tra i socialisti transalpini, e’ una notizia davvero entusiasmante che fa ben sperare per il futuro di tutta Europa”. “C’e’ un’energia positiva che attraversa negli ultimi mesi l’intero pianeta, da un parallelo all’altro e da un continente all’altro. Un’energia – aggiunge l’esponente IDV – che va dal sud America all’Africa, al nord Europa, all’Asia, passando per democrazie antiche e prestigiose come gli Stati Uniti e ora la Francia. Il fatto che in un periodo internazionalmente difficile come quello che stiamo attraversando una fetta considerevole di francesi abbia scelto, per la prima volta nella loro storia, di far concorrere una donna alle elezioni presidenziali e’ il segnale che molti di noi attendevano, a significare che qualcosa davvero sta cambiando anche nel vecchio continente. Mi pare ormai chiaro che Oltralpe abbiano deciso di cambiare passo, e se, come credo e spero, Se’gole’ne Royal riuscira’ a conquistare l’Eliseo, gli effetti positivi di questa scelta, di questa dorsale rosa che parte dalla Finlandia e arriva a Parigi passando per i paesi scandinavi e per la Germania di Angela Merkel, si riverbereranno anche sull’Italia”. “Vivissima soddisfazione per il chiaro ed inequivocabile successo” della Royal e’ espressa dal diessino Valdo Spini secondo il quale “sta a Lei restituire credibilita’ all’Europa, sviluppandone anche l’aspetto sociale, quella credibilita’ che la presidenza gollista non e’ riuscita ad assicurare nella opinione pubblica francese”. “Il successo di Segolene Royal – conclude Spini – rappresenta un chiaro segnale di vitalita’ del Partito Socialista francese e quindi del Partito Socialista Europeo”.(AGI)

Rappresentanza/2. (Roma)

Il successo di Segolene Royale confermano le primarie come uno strumento di grande legittimazione democratica di cui la politica non può più fare a meno, così come delle donne, che in tutti i Paesi europei, e non solo, si stanno affermando in ambito politico ai più alti livelli.
Si pensi alla tedesca Angela Merkel, prima donna cancelliera in Germania e unica premier in carica in Europa, ma anche a Michelle Bachelet, prima donna presidente del Cile e di tutto il Sud America, o ancora alla recente affermazione in USA di Hillary Clinton e Nancy Pelosi e perfino alla candidatura alla presidenza del Senegal di Sumayah Ali Raja. E in Italia? “Siamo al palo – commenta Maria Luisa Boccia del Coordinamento Donne Parlamentari del Prc – , anche in questa nuova legislatura non ci sono stati cambiamenti significativi. La forte resistenza degli uomini politici, una pessima legge elettorale, regole e steccati negli apparati, la crisi dei partiti, sono tutti ulteriori elementi negativi per la presenza femminile in politica”.
Ma “Una donna socialista, intelligente e popolare come Segolene Royal in corsa per l’Eliseo – sottolinea la ministra per Giovani e Sport, Giovanna Melandri – è già di per sè un rivoluzione straordinaria. Con la sua vittoria parte la sua corsa verso la Presidenza francese cui guardano con speranza tutte le socialiste europee”. Nel sottolineare che “le primarie servono a scardinare ogni possibile tentazione conservatrice all’interno dei partiti e ad aprire spazi inediti per le donne” secondo Melandri “questa è una bella lezione per tutta la politica ed anche per noi qui in Italia: il centrosinistra italiano ha imparato a riconoscere e premiare la forza delle primarie da tempo e le ha già praticate più volte con un enorme successo di partecipazione popolare, soprattutto quando ha scelto Romano Prodi come suo leader”. Per Wanda Montanelli, responsabile nazionale del Dipartimento Pari Opportunità dell’Italia dei Valori, “la straordinaria vittoria di Royalè una notizia davvero entusiasmante che fa ben sperare per il futuro di tutta Europa”. “C’e’ un’energia positiva che attraversa negli ultimi mesi l’intero pianeta, da un parallelo all’altro e da un continente all’altro. Un’energia – aggiunge l’esponente IDV – che va dal sud America all’Africa, al nord Europa, all’Asia, passando per democrazie antiche e prestigiose come gli Stati Uniti e ora la Francia. Il fatto che in un periodo internazionalmente difficile come quello che stiamo attraversando una fetta considerevole di francesi abbia scelto, per la prima volta nella loro storia, di far concorrere una donna alle elezioni presidenziali è il segnale che molti di noi attendevano, a significare che qualcosa davvero sta cambiando anche nel vecchio continente. Mi pare ormai chiaro che Oltralpe abbiano deciso di cambiare passo, e se, come credo e spero, Sègolene Royal riuscirà a conquistare l’Eliseo, gli effetti positivi di questa scelta, di questa dorsale rosa che parte dalla Finlandia e arriva a Parigi passando per i paesi scandinavi e per la Germania di Angela Merkel, si riverbereranno anche sull’Italia”. Per la ministra delle Politiche per la Famiglia, Rosy Bindi, l’affermazione di Segolene Royal “è un riconoscimento al protagonismo delle donne, ma anche la conferma importante che le primarie rappresentano uno strumento per il rinnovamento della politica. Senza le primarie, difficilmente la Royal si sarebbe imposta con altrettanta forza. L’Ulivo e il centrosinistra italiano hanno per primi affermato in Europa un modello innovativo di partecipazione alla politica, un modello capace di rimotivare la partecipazione e l’interesse dei cittadini. Sono – conclude Bindi – convinta che il futuro partito democratico non potrà prescindere, fin dalla sua fase costituente, dal ricorso alle primarie e a un metodo realmente democratico di selezione della classe dirigente”.
Segolene Royal, ha dimostrato di non essere una candidata nè glamour né virtuale, ma una vera leader, che può ottenere la fiducia di tutti” per Pia Locatelli, presidente dell’Internazionale socialista donne e parlamentare europea dello Sdi. Augurandosi una Presidente socialista donna, che andrebbe a far compagnia a Michelle Bachelet (Cile) e Tarja Halonen (Finlandia),donne socialiste che guidano i loro Paesi e sono esempio e stimolo per tutte le donne nella battaglia per ampliare la presenza femminile nei parlamenti di tutto il mondo, Locatelli ricorda che la leserschip femminile politica (oggi solo al 16%), è strumento decisivo per promuovere non solo le pari opportunità tra donne e uomini ma anche lo sviluppo economico e sociale”.
“Spero che anche l’Italia possa prendere esempio dalla Francia ed avere più donne che concorrano ad elezioni per cariche politiche di primo piano”, oserva Silvana Mura, dell’Idv. “Le primarie – osserva Mura – che l’Italia dei Valori ritiene indispensabili per individuare i candidati sia nelle elezioni locali che in quelle nazionali, sono un ottimo strumento per consentire alle donne di emergere politicamente, sottraendosi alle decisioni degli apparati di partito e rimettendosi direttamente al voto degli elettori. Guardando all’Unione sono convinta che se alle future primarie per la scelta del candidato a premier scendessero in campo politiche del calibro di Rosy Bindi, Anna Finocchiaro o Emma Bonnino, anche da noi – conclude Mura – ci potrebbe essere una sorpresa come in Francia”.
Tirata in causa Emma Bonino, ministra delle Politiche Comunitarie ci tiene però a precisare che la vittoria di Royale è una vittoria della politica, la vittoria di una donna che sta, sì, dentro il sistema, ma che è capace di aggirarlo. Altro che carta dell’antipolitica, dichiara Bonino, e alla faccia delle quote rosa, utili sì, ma in paesi come l’Afghanistan, dove bisogna colmare un gap millenario, ma non in Europa o nel resto del mondo dove invece quello che serve è mettersi in gioco. Senza desistere.
Per la leader radicale ”la vittoria del look, della novità femminile, è una solenne stupidaggine”. ”Si fa solo piazza pulita -dice- di uno stereotipo atavico e autoreferenziale: che la politica è degli uomini. Invece no. C’e’ un fervore femminile che gli altri stentano a riconoscere. Ed ad accettare. Persino nei radicali questo fervore si e’ dfatto largo con la nomina di tre donne alle principali cariche del partito”. Quindi Emma Bonino ritorna sulla situazione italiana, sul possibile approdo di una donna al Quirinale e spiega: ”Abbiamo un sistema elettorale diverso. Qui scelgono i partiti, li’ i cittadini. Eppoi bisogna saper cogliere l’attimo. Per la Royal è stato la grande crisi dei socialisti. Arriverà anche qui un’ora X”.
(Delt@ Anno IV, n. 235 del 20 novembre 2006)

GLUCKSMANN, SEGOLENE UN VOTO DI ROTTURA COL PASSATO
PER IL FILOSOFO ‘I SOCIALISTI SONO SENZA IDEE’ ALLE PRIMARIE

Roma, 20 nov. -(Adnkronos) – ”Non e’ stata elaborata una dottrina alternativa, gli elettori hanno solo rifiutato quelle esistenti. Al momento siamo al grado zero della dottrina socialista”. Lo dichiara Andre’ Glucksmann, filosofo francese, in un intervista al ‘Corriere della Sera’, riguardo alla vittoria delle primarie di Se’gole’ne Royal e del ruolo giocato dal partito socialista. ”Il risultato – spiega Glucksmann – la dice lunga sull’elettorato socialista e sul suo stato d’animo. I socialisti hanno votato per una rottura: per eliminare la prima sinistra, quella rappresentata da Fabius, la sinistra anticapitalista per intenderci. In seconda battuta, i socialisti hanno anche bocciato la seconda sinistra, quella riformista tradizionale di Strauss Kahn e di Michel Rocard”. Per quanto riguarda il comportamento di Chirac aggiunge:” E’ visibilmente piu’ a favore di Se’gole’ne che di Sarkozy perche’ lei da’ l’impressione di essere una che non cambiera’ tanto le cose. Chirac fara’ tutto quello che e’ in suo potere per far fallire Sarkozy”. ”Rispetto le donne come esseri umani e rispetto anche le loro opinioni. Per cui non penso che tutte le donne siano uguali e le giudico per quello che dicono. Io non voto per una donna perche’ e’ donna. Penso che sarebbe una cosa ingiuriosa farlo”. Commenta Glucksmann in merito all’ evidente numero in crescita di donne nello scenario politico (vedi Angela Merkel, Michelle Bachelet ed Hillary Clinton) e alla posizione degli avversari di Se’gole’ne, criticata di non avere un programma, ma di puntare solo sul suo essere donna.

BONINO A POLLASTRINI, NON E’ RISULTATO QUOTE
RISPOSTA A LETTERA MINISTRO PARI OPPORTUNITA’ A REPUBBLICA

(ANSA) – ROMA, 20 NOV – ”Segolene Royal non e’ il risultato delle quote rosa”. Lo ha detto a Radio Radicale il ministro Emma Bonino. La responsabile del Commercio Estero replica cosi’ a una lettera del ministro per le Pari Opportunita’, Barbara Pollastrini a ‘Repubblica’, nella quale, proprio rivolgendosi a Bonino, si dice, invece che ”l’Italia ha bisogno delle quote rosa”. ”Noi Radicali siamo stati il partito del fare dice Bonino – da trent’anni a questa parte, nel 1976 tutte le nostre capolista erano donne, non per questioni di quota ma di scelta politica. Adelaide Aglietta e’ stata la prima segretaria di partito donna, prima di me e di Rita. Segolene Royal non e’ il risultato delle quote, per altro poco applicate anche in Francia, ma di una politica di grande spessore di qualcuno che conosce perfettamente il sistema e ha pensato e capito che il sistema andava bypassato per riuscire nel suo obbiettivo politico”. ”Posso perfino accettare in modo transitorio – conclude l’esponente radicale – un’idea di quote in paesi che hanno da colmare un gap millenario, come in Afghanistan, ma da noi il problema e’ completamente diverso. Semmai le quote andrebbero applicate nei partiti e negli organi decisionali dei partiti piu’ che sui seggi parlamentari. Io non voglio una societa’ per quote, rosa piuttosto che di immigrati o per altre minoranze, anche perche’ non siamo una minoranza, e’ tempo che ci facciamo riconoscere per merito e non per numero”.

Categorizzato in:

Taggato in: