di Nadia Angelini

Lo studio continuo che ancora oggi appare assai desto intorno ad un Popolo che ha fatto tanto parlare di sé, la dice lunga sull’importanza storica che la Gente Etrusca ha rappresentato nel quadro dei costumi che segnò la storia di tutto il Mediterraneo.
L’esplorazione, l’interesse, direi la legittima curiosità che, anche col passare dei secoli, ancora accompagna studiosi verso una ricerca, che vuol essere attivamente sempre più minuziosa, ne è chiaro indice.
Anche l’aspetto muliebre, che fu ripreso, nell’arco dei secoli, come una peculiarità che sembrò riguardare esclusivamente il loro “modus in rebus”
appare assai meno netto alla luce di più moderne considerazioni, di ciò che invece fu sempre ritenuta come incontrovertibile verità.
Intatti sono rimasti alcuni convincimenti che vogliono la donna Etrusca in antitesi con quella romana e quella greca per tutto quello che fece parte della vita pubblica e che effettivamente la videro, in alcune circostanze, in forte risalto.
E’ eticamente valido, ad onor del vero evidenziare che, se tutto questo fu in grado di accadere, ancora una volta è d’obbligo puntualizzare che questa non ebbe incarichi anche politici solo in quanto Donna ma, anche e soprattutto, quando rappresentò un punto fermo per valenza, sia intellettuale che culturale.
Cosa questa che, indubbiamente, la differenziò da quelle di altri popoli contemporanei.
Quindi bisogna anche dire che non tutta la popolazione femminile presso i Tirreni godeva di così alti benefici.
Così come accadeva per tutte le altre comunità, presso le famiglie di ceto inferiore, essa rappresentava ciò che anche presso i Romani e gli ellenici sempre ebbe la supremazia di pensiero: servire il focolare domestico.
Una soltanto la differenza epocale: per le donne etrusche c’era il riconoscimento della genitorialità e la possibilità di apparire al fianco del marito in ogni occasione pubblica o privata; cosa certamente negata alle altre.
Plinio il Giovane trattando questo argomento già dai tempi più remoti, ebbe ad evidenziare che, tutto quanto parlò di estrema libertà preso le etrusche fu soltanto mito facente parte di stereotipi etnici e null’altro.
C’era una maggiore libertà solo nelle classi alte che, come tutte le società oligarchiche antiche, riservavano alla donna un ruolo particolare perché questa era garanzia della continuità della stirpe; uno dei problemi che afflissero massimamente gli aristocratici di tutti i tempi. Le altre che per sorte appartennero a classi subalterne vissero come le altre donne del Mediterraneo.
Moltissimo c’è da dire invece, sulla mortalità femminile di quelle genti che fu esattamente identica a quella infantile, da sempre riconosciuta come molto alta, in tempi antichissimi.
In una necropoli Villanoviana sono stati rinvenuti i resti di innumerevoli giovinette al di sotto dei 15 anni di età, molte delle quali avevano un feto accanto, ragion per cui si è giunti a credere che le poverine fossero decedute per il parto o per infezioni puerperali.
Comunque anche questa realtà non provoca grande stupore, se sono chiari i fattori per cui tutto questo fu in grado di avvenire!
Presso gli Etruschi, si conoscono case di tolleranza simili ad harem orientali e certamente non fu soltanto questa l’unica forma di prostituzione che ne vien fuori.
Esistevano luoghi sacri, custoditi da sacerdoti, rapportabili a comunità come possono essere oggi i comuni conventi, in cui era praticata la prostituzione cosiddetta “ sacra”.
Era in piccole celle, situate al lato dell’edificio principale, il luogo in cui queste donne offrivano i loro corpi e, del ricavato facevano totale offerta al luogo ritenuto sacro, in cui esse stesse vivevano.
Che la donna Etrusca avesse una particolare avvenenza è fuor di dubbio; che a volte ed in particolari situazioni, ebbe modo d’esplicarsi al meglio è pur vero, però alla luce di tanti indizi mi chiedo:Non è sempre stato così in ogni tempo, in qualsiasi periodo e per ogni popolo, per colei che nacque donna?
Credo che come accade ed accadrà sempre, anche le donne, sebbene confortate dal genio che per natura le rese Etrusche, abbiano dovuto affrontare ostacoli e sottostare a soprusi, pur se non riconoscibili tali poiché rapportati a dottrine ed usi che fecero parte della loro storia ed educazione.

Nadia Angelini

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