Il fiorire di cerimonie, di testimonianze, di ricordi sulla Shoah, la condanna per tutti i carnefici e la pietà per tutte le vittime ci impongono alcune considerazioni
· non è con l’impegno di un giorno che si possono mettere in pratica i Valori di uguaglianza, di fraternità, di rispetto dei diritti della persona in grado di impedire il ripetersi degli orrori dell’Olocausto. Solo attenzione vigile, determinazione incrollabile e dedizione continua potranno mettere l’Umanità intera in grado di compiere un percorso di pace e di convivenza civile e prospera,
· “confinare” un lodevolissimo obiettivo a una sola “giornata della memoria” può apparire unicamente un cinico gioco delle parti, nel quale la retorica della peggior specie prende il posto della riflessione e dell’analisi pacata e corretta sulle cause che hanno determinato eventi che non vogliamo vedere più,
· dove comincia l’intolleranza? Parole troppo grosse e pronunciate irresponsabilmente sono l’esca migliore per la demonizzare l’avversario politico. Dovremo invece tutti ricordare che chi la pensa in modo diverso dal nostro non è un nemico,
· insieme agli Ebrei, nei campi sono morti zingari, omosessuali, dissidenti politici, sacerdoti che volevano un mondo diverso ed erano disposti a combattere per realizzarlo. Ricominciare da dove hanno finito e continuare sulla strada che essi ci hanno indicato è il modo migliore per non ricordarli invano.
E’ triste constatare che ancora oggi in molte parti del mondo nascono idee e si verificano fatti che si rifanno a quelli passati e che oggi non possiamo più tollerare. L’Europa allargata, nata anche dalle ceneri e dall’impegno contro la barbarie nazista, deve lottare perché i Valori dei nostri Grandi Padri diventino patrimonio ideale comune e modo di vivere reale in tutte le parti del mondo.
Antonio Di Pietro – Presidente Nazionale IDV
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