175 MILA EURO DALLA REGIONE PER CENTRI ACCOGLIENZA DONNE MALTRATTATE

Catania, 1 lug. (Adnkronos) – E’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana il decreto dell’assessore della Famiglia, Raffaele Stancanelli, con il piano dei contributi previsti per le associazioni che organizzano centri di accoglienza per donne vittime di maltrattamenti in famiglia e per i loro figli minori. Il contributo e’ previsto dall’articolo 9 della legge sulla famiglia ed e’ destinato alle spese di primo impianto dei centri di accoglienza. Le istanze finanziate sono in tutto sette: cinque in provincia di Catania, una in provincia di Palermo, una in provincia di Messina. I centri dovranno essere gestiti da associazioni di donne costituite in onlus, come cooperative sociali, associazioni di solidarieta’ famigliare, che si occupino dell’accoglienza e del sostegno alle madri e ai loro figli per non piu’ di un anno in strutture la cui ubicazione dovra’ rimanere riservata.

QUASI 15,8% DELLE VIOLENZE AVVIENE IN CASA

(ANSA) – MARSALA (TRAPANI), 1 LUG – La famiglia luogo privilegiato di relazioni affettive ma anche di violenza psichica e fisica sulle donne. Lo dimostrano gli ultimi dati Istat del dicembre 2004: il 15,8% delle vittime ha subito violenza all’interno della propria casa. Nel 6,5% dei casi il violentatore era il fidanzato o l’ex fidanzato, nel 5,3% il coniuge o l’ex coniuge. Ma solo il 7,4% delle donne che hanno subito una violenza sessuale ha denunciato il fatto.I dati sono stati illustrati al convegno ”Dal disagio del singolo alla violenza in famiglia” che si e’ svolto a Marsala e che si concludera’ domani. Il convegno e’ organizzato dall’associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori (Aiaf), dal Comune di Marsala e l’Asl 9. Tra i temi maggiormente discussi il fenomeno dello ”stalking”, la sindrome del molestatore assillante. Un comportamento patologico che consiste in telefonate ripetute, sms ossessivi, pedinamenti persistenti, intrusioni nei comportamenti della vittima, nell’80% dei casi donna. Si stima che una donna su dieci ne e’ vittima nel corso della vita. ”Finora lo ‘stalking’ e’ stato studiato solo dal punto di vista psichiatrico – ha detto Caterina Mirto, consigliere del direttivo nazionale dell’Aiaf – ma il trend in aumento impone un intervento anche legale a difesa delle vittime”. Per Mirto, ”gran parte del conflitto in famiglia potrebbe essere prevenuto se si riuscisse a contenerlo nella fase iniziale. Fondamentali quindi, i consultori, i mediatori familiari e gli assistenti sociali”. ”La legge che prevede l’allontanamento del convivente violento trova difficilmente un riscontro concreto – ha detto l’avvocato Remigia D’Agata, presidente dell’Aiaf Sicilia – Troppe volte il tribunale, infatti, non attua provvedimenti cosi’ estremi. Di fronte a queste lungaggini, l’avvocato per difendere la vittima preferisce avviare la separazione”. ”Si deve cominciare a parlare di violenza in famiglia – ha concluso D’Agata – Solo un diverso approccio
culturale puo’ contribuire ad aiutare a contrastare il fenomeno”.

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