(AGI) – CdV, 15 ott. – “Come Santa Teresa d’Avila chiedeva oltre 400 anni fa alla Gerarchia di smettere di ignorare le donne di talento semplicemente a causa del loro sesso, noi chiediamo ai delegati del Sinodo di riconoscere che la Bibbia stessa domanda una piena ed eguale partecipazione delle donne e che ogni altra interpretazione e’ errata e ingiusta”. Lo afferma una petizione rivolta al Sinodo dei Vescovi (al quale partecipano anche 25 donne tra esperte e uditrici) da sei sigle storiche del femminismo cattolico per chiedere “piena ed eguale partecipazione delle donne nella Chiesa, incluse le ordinazioni al diaconato, presbiterato ed episcopato”. Il testo, presentato in una conferenza stampa, ricorda che la Chiesa Occidentale ha ordinato le donne al diaconato, come attestato gia’ da San Paolo, fino al VII secolo, e quella Orientale fino al XIII, come testimoniano i nomi e le storie di centinaia di “diaconesse”.
“Ammettendo le donne prete – spiega Aisha Taylor, della statunitense Women’s Ordination Conference – la Chiesa non solo si modellerebbe sull’esempio radicale di Gesu’ come riportato nella Bibbia, ma avrebbe anche un impatto potente e positivo nella risoluzione dei complessi problemi che dobbiamo affrontare oggi”.
La petizione cita l’affermazione fatta nel 1976 dalla Pontificia Commissione Biblica sul fatto che non ci sono ragioni bibliche per proibire l’ordinazione delle donne e contesta la Congregazione per la Dottrina della Fede che ha decretato la scomunica automatica (‘latae sententiae’) per chiunque prenda parte ad un rito di ordinazione di donne prete. In un altro documento “Future Church”, chiede anche di aumentare le occasioni in cui alle donne e’ permesso di predicare e di accrescere la presenza delle donne nelle letture della messa, dove “la loro testimonianza e’ stata ridotta o cancellata”.

Categorizzato in: