Guardasigilli spagnolo contro proibizione ingresso a giornaliste
Madrid, 15 gen. (Apcom) – L’università islamica Imam di Riad, un centro accademico per soli uomini, non permette alle donne di assistere alle conferenze degli invitati. E il ministro della Giustizia spagnolo, Juan Fernando Lopez Aguilar, ha cancellato dalla propria agenda una conferenza che avrebbe dovuto pronunciare oggi nell’università della capitale saudita per evitare che venissero escluse 4 giornaliste che l’hanno seguito durante la sua visita ufficiale nel paese mediorientale.
Le autorità saudite avevano rispettato durante tutti gli appuntamenti di Lopez Aguilar il lavoro delle quattro giornaliste, tanto che queste avevano potuto seguire anche l’incontro del futuro candidato del Partito Socialista (Psoe) alla presidenza delle Canarie con il ministro degli Affari Religiosi, Saleh Mohammed Al Sheik. Ma le autorità accademiche dell’università islamica hanno ritenuto che le quattro donne non potevano assistere alla conferenza, perché il centro è aperto a soli uomini e non esistono precedenti del genere.
A nulla sarebbero valsi gli sforzi del ministro della Giustizia saudita, Abdullah Al Sheik, per convincere l’amministrazione universitaria. Ragione per cui il ministro spagnolo ha preferito annullare l’intervento e limitarsi a consegnare il testo della conferenza che avrebbe pronunciato, perché venga messa a disposizione di quanti avevano intenzione di partecipare.
Lopez Aguilar volevaesporre agli studenti del centro universitario islamico come vengono affrontati in Europa i problemi del terrorismo e del crimine internazionale e dell’immigrazione. Ma il politico socialista, uno degli esponenti di punta del governo paritario (50% di donne) del premier José Luis Rodriguez Zapatero, non poteva permettere una discriminazione di genere.
Il guardasigilli è autore di leggi di stampo estremamente laico come la legalizzazione del matrimonio
omosessuale. E la lista di cui sarà a capo come candidato socialista alla presidenza delle Isole Canarie rispetterà la già affermata tradizione del Psoe di formulare candidature che rispettino una ‘quota rosa’ del 50% e affidino il ruolo di vice ad una donna.
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