Identificati tre pianeti ‘fratelli’ della Terra potenzialmente in grado di ospitare vita: ruotano intorno a una stella nana più fredda del Sole, chiamata Trappist-1, che si trova a soli 40 anni luce da noi, nella costellazione dell’Acquario. La scoperta è annunciata su Nature da un gruppo internazionale di astronomi guidato dall’Istituto di astrofisica e geofisica dell’Università di Liegi, in Belgio.
“Grazie ai telescopi giganti che sono attualmente in costruzione – spiegano i ricercatori – saremo presto in grado di studiare la composizione dell’atmosfera di questi pianeti, in modo da cercare la presenza di acqua e tracce di attività biologica. Si tratta di un enorme passo avanti nella ricerca di vita nell’universo”.
I tre nuovi mondi alieni sono stati identificati grazie alle osservazioni del telescopio belga Trappist, installato in Cile presso lo European Southern Observatory (Eso). I dati raccolti indicano che i tre corpi, simili alla Terra e a Venere per dimensioni e temperatura, costituiscono un sistema planetario paragonabile a quello formato da Giove con le sue lune.
I tre pianeti, probabilmemnte rocciosi, sono i primi mai scoperti in orbita intorno a questo genere di stelle nane e ultra fredde, molto diffuse nella Via Lattea. “Se venisse dimostrato che pianeti simili alla Terra sono comuni intorno a questo genere di stelle – spiegano gli astronomi – allora i pianeti potenzialmente abitabili potrebbero essere molto più numerosi di quanto ipotizzato finora”.
“Questa è la prima opportunità di trovare tracce chimiche di vita all’esterno del nostro sistema solare”, ha spiegato Michael Gillon, dell’università di Liegi, astrofisico a capo del team di ricercatori. Tutti e tre i pianeti hanno la “combinazione vincente” di essere simili in dimensioni alla Terra e di essere, quindi, “potenzialmente abitabili” perché le dimensioni e la temperatura rendono possibile la presenza di acqua allo stato liquido. Non solo. Sono relativamente vicini in modo da rendere la loro atmosfera analizzabile con strumenti già in uso come spettroscopi.
La stella, battezzata Trappist-1 (dal nome del telescopio usato in Cile per scoprire i tre potenziali cugini della Terra), è circa un ottavo delle dimensioni del Sole e significativamente più fredda. Osservandola per diversi mesi gli astronomi si sono accorti che la sua traccia all’infrarosso diminuiva di intensità a intervalli regolari, classico segnale indiretto della presenza di pianeti, non visibili direttamente. “Finora l’esistenza di questi cosiddetti ‘mondi rossi’ orbitanti intorno a stelle nane ultra fredde era pura teoria; adesso, invece, ne abbiamo non uno ma ben tre”, ha sottolineato il coautore della ricerca, Emmanuel Jehin.

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