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 GLI SMS ALTRUI EQUIVALE A UNA RAPINA, LO DICE LA CASSAZIONE

Fidanzati e fidanzate tendenti alla gelosia, state attenti: farvi beccare a prendere il cellulare della vostra dolce metà per sbirciare gli SMS da oggi non sarà più il motivo per una litigata, ma potrebbe rappresentare il primo passo verso un tribunale. La Corte di Cassazione ha infatti stabilito che questo comportamento viola “il diritto alla riservatezza”, incidendo “sul bene primario dell’autodeterminazione della persona nella sfera delle relazioni umane”.
Di conseguenza, sottrarre un cellulare per controllarne il contenuto (come foto o SMS) “integra pienamente il requisito dell’ingiustizia del profitto morale” e può essere considerato una vera e propria rapina. A fare le spese di questa decisione è stato Pasquale C., 24enne di Barletta, che si era impossessato del telefono della sua ragazza alla ricerca di prove della sua infedeltà.
Purtroppo per lui, la sentenza 11467 della Seconda sezione penale, depositata oggi, ha stabilito che “l’instaurazione di una relazione sentimentale fra due persone appartiene alla sfera della libertà e rientra nel diritto inviolabile all’autodeterminazione fondato sull’articolo 2 della Costituzione, dal momento che non può darsi una piena ed effettiva garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo (e della donna) senza che sia rispettata la sua libertà di autodeterminazione”.
Il ragazzo aveva provato a difendersi, sostenendo di aver controllato il cellulare della fidanzata per dimostrargli i tradimenti messi in atto dalla figlia. Questo non è bastato alla Corte, che ha spiegato che “la libertà di autodeterminazione nella sfera sessuale comporta la libertà di intraprendere relazioni sentimentali e di porvi termine”. (Alessandro Martorana, 21.03.2015).

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