Le spirali erano il tratto caratteristico dell’arte celtica, sviluppatesi dall’osservazione di esempi naturali nelle conchiglie e nelle piante. Le spirali convergenti verso il sole e quelle contrarie rappresentano rispettivamente l’evoluzione interna ed esterna dello spirito. Secondo il calendario stagionale, si riferiscono all’inverno e all’estate, dato che l’anno si concentra su stagioni buie e stagioni luminose. Le due spirali simboleggiano quindi la contrazione e l’espansione della forza solare e il criterio di base, ad essa riferentesi, della religione celtica in cui ci si muoveva sempre dal buio verso la luce – tema comune in molti miti celtici.
Il groviglio intrecciato di nodi si sviluppò in seguito alle tecniche di intreccio e di lavorazione del giunco. L’intreccio del nodo è di solito infinito perchè sta a simboleggiare la continuità e il vincolo che l’anima comunque intrattiene con il mondo. Tali disegni sono stati ritrovati nelle tombe dei faraoni e negli antichi templi. Esso rappresenta anche il progresso spirituale dell’umanità alla ricerca della origine divina, centro sacro di ogni cosa.
L’enigma eterno della vita, attraverso rinascite susseguenti, viene anche rappresentato dai nodi che non hanno fine. Tale forma dell’arte celtica fiorì in particolare in Britannia e in Irlanda dove questi complessi disegni si possono ancora trovare spesso su croci di pietra intagliate sparse nelle campagne.

Maddalena De Leo

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