(AGENPARL) – Roma, 20 nov – Una “buona notizia che arriva nel giorno dei diritti dell’ infanzia”. Così il Forum delle associazioni familiari commenta la sentenza della Corte di Cassazione, per la quale la costrizione di una donna a un matrimonio forzato è un “trattamento degradante” che “costituisce grave violazione della sua dignità” e di conseguenza la vittima di questo abuso può chiedere di essere accolta in Italia. Il caso particolare riguarda Aruevbose B. ,una ragazza nigeriana fuggita dai parenti che le volevano imporre di lasciare il fidanzato e sposare un uomo di 72 anni, che il Ministero dell’ interno voleva rimpatriare per affidarla alla giustizia del suo Paese. “Al di là del caso specifico, arriva dalla Cassazione una sentenza finalmente a misura di famiglia che fissa una conquista di civiltà” commenta Francesco Belletti, presidente del Forum. “Come è giusto garantire asilo ai perseguitati politici ed ai profughi in fuga da una guerra o da una carestia, è giusto garantirlo anche alle persone in fuga da un matrimonio imposto con la forza o con la violenza psicologica che siano maggiorenni o, peggio ancora, spose-bambine”. Belletti riconosce che “il rischio di aprire contenziosi internazional i è reale, ma è ancora più stringente il dovere di tutelare e garantire i diritti e la dignità di esseri umani”.
“Del resto – precisa – è quello che la Carta dei diritti della famiglia della Santa Sede, di cui abbiamo appena celebrato i trent’ anni, chiede, inascoltata, con forza negli articoli 1 e 2: ‘Ogni persona ha diritto alla libera scelta del proprio stato di vita’ e ancora ‘il matrimonio non può essere contratto se non mediante libero e pieno consenso degli sposi debitamente espresso’. Anche ‘tenendo nel dovuto rispetto il ruolo tradizionale delle famiglie, in certe culture, nel guidare la decisione dei loro figli – riporta la Carta – ogni pressione che impedisca la scelta di una determinata persona come coniuge deve essere evitata’”.
“Si tratta, evidentemente, di affermazioni profetiche nella sostanza e che trovano finalmente attuazione”, conclude Belletti. “E la trovano significativamente in occasione dell’ anniversario della Dichiarazione universale dei diritti del fanciullo e a pochi giorni dalla celebrazion e dei 65 anni della Dichiarazione universale dei diritti dell’ uomo”. (mercoledì 20 novembre 2013)

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