di Francesca Brezzi e Giovanna Previdenti
Franco Angeli editore 2003
Presentazione del volume:
“Ospitalità significa il diritto che uno straniero ha di non essere trattato come un nemico a causa del suo arrivo sulla terra di un altro… non è un diritto di accoglienza a cui lo straniero possa appellarsi, ma un diritto di visita , che spetta a tutti gli uomini, il diritto di offrire la loro società in virtù del diritto della proprietà comune della superficie terrestre, sulla quale, in quanto sferica, gli uomini non possono disperdersi all’infinito, ma alla fine devono sopportare di stare l’uno a fianco dell’altro”.
Così Kant in un’opera non sufficientemente letta e meditata, Per la pace perpetua del 1795, da cui prendiamo le mosse per compiere tuttavia un salto temporale fino ai nostri anni, nell’epoca cioè in cui il diritto di visita kantiano si scontra quotidianamente di fronte ai flussi migratori, ai conflitti etnici, a una geografia planetaria continuamente ridisegnata secondo la ricchezza e la povertà degli esseri umani.
Il secolo ventesimo non è stato solo il secolo dei sistemi totalitari, ma anche il tempo della decolonizzazione, cioè di un grande processo di liberazione, di uno straordinario fenomeno di civilizzazione che ha segnato l’inizio di un mondo multiculturale interamente nuovo: le culture non europee hanno raggiunto l’autoconsapevolezza, il valore di sé, la giusta ambizione a giocare un ruolo importante in un mondo rinnovato, democratico e policentrico. È seguito altresì un arricchimento di tematiche, si sono aperte inedite costellazioni concettuali e nuove problematiche, non solo la differenza di genere, ma anche di cultura, di razza, di religione etc., che vengono affrontate in questo testo da varie angolature, con l’impegno di competenze diverse.
Il presente libro non si limita tuttavia ad un’analisi teorica, ma se è vero che la storia del pensiero non si muove lontano dal cammino dell’uomo , ma lungo il suo stesso sentiero, lo scopo e l’urgenza di una riflessione su questi argomenti è necessaria per opporsi a quel vento di intolleranza e di violenza verso il diverso che percorre la società europea, per evitare l’indifferenza di fronte a conflitti che si svolgono alle porte di casa nostra, per superare l’incomprensione di una società, che, frantumata e frammentata nell’incontro con l’altro, lo straniero, mostra cifre di difficoltà nel dialogo e sulla via di una nuova integrazione.
Dai singoli saggi emerge la plurivocità dei concetti qui presi in considerazione, quali multiculturalismo in primis , ma anche diritti umani, globalizzazione, questione femminile nel Sud del mondo, che si offrono alla discussione e al dibattito per comprendere come ancora molte siano le sfide da affrontare.
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