di Patrizia Maciocchi
“È stalking la persecuzione professionalenei confronti di una dipendente da parte del superiore. E il datore di lavoro, nel caso esaminato il Comune è tenuto a risarcire in solido con lo stalker i danni subiti dalla vittima. La Cassazione (sentenza n. 35588, depositata ieri) analizza sia il ricorso del persecutore, che contestava il reato, sia della parte civile, contro la decisione della Corte d’appello di negare il risarcimento danni e la responsabilità indiretta del Comune: per i giudici di merito mancava il nesso di «occasionalità necessaria».
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QUI LA SENTENZA della Corte di cassazione n. 35588/2017
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