quella di 4000 anni fa e quella di oggi… Calcata
di Paolo D’Arpini

Spesso ho paragonato l’attuale livello morale e culturale della comunità di Calcata a quello che si manifestò a Sodoma e Gomorra. Ed è vero sotto tanti aspetti…. Stasera ad esempio mentre ascolto il rimbombare di tamburi o grancasse che accompagnano la musicaccia echeggiante nel borgo mi vengono in mente le allegorie bibliche sulle condizioni perverse in cui vissero i cittadini delle due città distrutte dall’ira del Signore.
L’atmosfera fetida che si respira in mezzo a tutto questo baillame ricorda un po’ quella descritta nel film “Morte a Venezia”… ma lì c’era una musica decadente ma melodica qui invece siamo al rock and roll satanico… con tanto di zombies e sderenati vaganti nella notte. L’indomani in giro per le strade solo immondizia e vomito.
Questa è la Calcata by night del sabato sera, con le associazioni “culturali” aperte al pubblico, un pubblico che starebbe bene anche nell’ex mattatoio, e le porte sono spalancate… come antri oscuri. Ristorantacci, baracci, localacci di dubbio gusto, camere ad ore e quanto di più squallido possa volgarizzare la vita di un borgo, un tempo definito “dove vivere è bello”. Il tutto con il beneplacito delle autorità.
Spesso racconto, ai pochi amici che mi son rimasti, la storia di Lot e della sua dipartita da Sodoma. Se Lot non fosse partito non poteva compiersi la vendetta divina. E scherzo dicendo: “Finché resterò a Calcata il paese è salvo…”.
Ma ora i tempi stanno mutando, ora sento il richiamo della foresta…
Sta giungendo per me il momento del Vanaprashta, il tempo in cui un uomo ha compiuto i suoi doveri sociali e si ritira in solitudine in una foresta, a praticare la penitenza.
La cosa è ancora in fase di maturazione ma i segnali ci sono tutti. Tanto per cominciare ho avuto l’offerta dall’amico Peter Boom di trasferirmi nel suo orto di Bagnaia, dove possiede un piccolo rustico proprio alle pendici di Montecchio, la collina delle streghe. La cosa mi alletta. E forse la chiamata si farà più forte e senza guardarmi indietro me ne andrò… chissà..? Ma prima voglio annunciarlo ai miei concittadini, voglio informarli che il tempo sta maturando e che potrebbe giungere presto per me, se la situazione non cambia, la chiamata a lasciare Sodoma Gomorra al suo destino.

Ed ora la storia biblica ed archeologica: Sodoma e Gomorra

Ecco l’interessante resoconto di come si arrivò a capire come avvenne la distruzione di Sodoma e Gomorra e delle altre città della valle di Siddim (informazioni tratte dal libro “La Bibbia aveva ragione” di Werner Keller – pp. 68-75). Le “cinque città della pianura”, citate nella Bibbia, fra cui Sodoma e Gomorra, erano iscritte su una tavoletta dell’archivio del palazzo di Ebla (nella Siria del Nord) addirittura nella stesso ordine di Genesi 14:2. Una conferma importante, perché si diceva che non erano mai esistite, perché non se ne trovavano i resti.

“E l’Eterno disse: Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave, io scenderò e vedrò… Allora l’Eterno fece piovere dai cieli su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte dell’Eterno; ed egli distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro, e diventò una statua di sale.
E Abrahamo si levò la mattina a buon’ora… guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che si levava dalla terra, come il fumo d’una fornace. Così avvenne che, quando Iddio distrusse le città della pianura, Egli si ricordò d’Abrahamo, e fece partir Lot di mezzo al disastro, allorché sovvertì le città dove Lot avea dimorato.” (Genesi 18:20/19:24-29 – L).

All’inizio del nostro secolo, in seguito agli scavi già effettuati in Palestina, l’interesse si rivolge anche a Sodoma e Gomorra. Esploratori si mettono alla ricerca delle città scomparse che nei tempi biblici dovevano trovarsi nella valle di Siddim. All’estrema punta sud-est del Mar Morto vengono scoperte le rovine di un vasto abitato. Gli arabi chiamano la località, anche oggi, col nome di Zoar. Gli esploratori esultano perché Zoar (Segor) era una delle cinque ricche città della valle di Siddim che avevano rifiutato il pagamento del tributo ai quattro re stranieri citati in Genesi cap. 14 (al cap. 19:17-23, si precisa che a Lot, nipote di Abramo, fu concesso di rifugiarsi nella piccola città di Tsoar, che fu risparmiata per amor suo, prima che sopraggiungesse il disastro).
Ma gli scavi di prova subito iniziati procurano solo delusioni. Oggi possiamo dire con certezza che qualsiasi ricerca si voglia fare in avvenire di Sodoma e Gomorra sarà completamente inutile, perché l’enigma della distruzione delle due città è stato risolto. La penisola el-Lisan, sulla sponda orientale del Mar Morto, forma una lingua di terra nelle sue acque.
Remando in una barca verso la punta meridionale del mare salato col sole in posizione favorevole, si può osservare qualcosa di sbalorditivo: a una certa distanza dalla sponda, sotto lo specchio dell’acqua, si stagliano chiari i contorni di boschi conservati dall’elevatissimo contenuto di sale delle acque. I tronchi e i resti degli alberi nelle profondità verdastre devono essere antichissimi. Quando fiorivano, quando il verde fogliame ornava i loro rami, le greggi di Lot avranno forse pascolato sotto di essi. Quella parte piana, così singolare del Mar Morto, dalla penisola di el-Lisan alla punta meridionale, era la valle di Siddim! La Bibbia stessa lo dice con molta chiarezza: “Tutti questi (re) convennero nella valle detta dei boschi (valle di Siddim), dove è ora il mare di sale” (Genesi 14:3 – L).
I geologi aggiunsero a queste scoperte e osservazioni prove conclusive che spiegano la causa e il fondamento del racconto biblico della distruzione di Sodoma e Gomorra.
“La distruzione catastrofica di Sodoma e Gomorra avvenne verosimilmente intorno al 1900 a.C. – scrive nel 1951 lo scienziato americano Jack Finegan – Un minuzioso esame dei documenti letterari, geologici ed archeologici porta alla conclusione che la scomparsa terra di quella regione (Genesi 19:29) era situata nel territorio attualmente sommerso sotto le acque che vanno lentamente crescendo nella parte meridionale del Mar Morto, e che la causa della distruzione fu un grande terremoto, probabilmente accompagnato da esplosioni e da fulmini, dallo sprigionamento di gas e da fenomeni ignei.”. Intorno al 1900 a.C.: l’epoca di Abramo! (Notizie storiche estratte da: http://spazioinwind.libero.it/slvncc/page8.html)

Perdonate il catastrofismo e buonanotte a tutti,
Paolo D’Arpini

www.circolovegetarianocalcata.it

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